E’ una sorta di prima regola per aspiranti giornalisti: il cane che morde l’uomo – ti spiegano – non fa notizia. La notizia vera sarebbe il contrario, cioè l’uomo che mordesse il cane. Allo stesso modo non fa notizia Berlusconi che al telefono parla male di Santoro e cerca di liberarsi di Annozero.
Anche qui la notizia vera sarebbe il contrario: il premier che loda il suo equilibrio e pretende che la Rai gli metta a disposizione, non una, ma tre prime serate.
Al di là delle battute è giusto sdegnarsi per un presidente del consiglio che vuole eliminare dal video ( o dalla carta stampata) un giornalista sgradito. Succede sempre, ma non si dovrebbe sapere mai; come avveniva sempre e non lo abbiamo mai saputo durante l’era felpata dei premier democristiani…
Ma cosa dobbiamo pensare di un giornalista che, qualunque ruolo abbia Berlusconi al governo o all’opposizione, e di qualunque tema si occupi – escort, mafia, terremoto, informazione – da anni orienta ogni puntata della sua trasmissione contro il Cavaliere? Minimo dobbiamo pensare che sia ossessionato, o posseduto dal Cavaliere Nero.
Forse dovrebbe intervenire Padre Gabriele Armoth, il presidente degli esorcisti, per liberare Michele Santoro posseduto dal Berlusca Belzebù al quale imputa ogni nefandezza…Ma forse va bene così, perchè nulla garantisce ottimi ascolti meglio di certe possessioni…
Dopo di che togliere Santoro dal video, oltre al resto, è anche controproducente: non è lui infatti che fa perdere voti al Pdl (anzi…); chi li fa perdere sono i Fini, i Bonaiuti, i Ghedini, i Galan ogni volta che parlano e intervengono.
Su una cosa comunque Berlusconi ha ragione al cento per cento: siamo uno Stato di polizia, chiunque può essere intercettato e messo sotto controllo, anche senza alcuna ipotesi di reato, in spregio al diritto e alle libertà individuali.
La conferma arriva da Trani dove un pm ordina le intercettazioni per un giro sospetto di usura basato su carte di credito irregolari. E da lì arriva a origliare di tutto e di più. Ha la fortuna di incappare nelle telefonate di Minzolini e Berlusconi che nulla c’entrano col reato ipotizzato. Non si ferma come impone la legge. Anzi procede lancia in resta perché gli è capitata l’occasione di una vita: non è più un oscuro sostituto procuratore della provincia pugliese, arrivano le luci della ribalta nazionale…
A questo punto giunge, da parte dei moralisti, l’obiezione più stupida: chi è onesto – dicono – non ha nulla da nascondere, chi è pulito non ha paura delle intercettazioni! Certo: gli onesti e i puliti vivevano tranquilli e sicuri anche sotto Stalin o Hitler, il che non togliere che non fossero regimi molto liberali…
Detto in altre parole l’onesta o la disonesta individuale non c’entrano nulla nel giudicare il tasso di libertà di un regime. Il parametro determinante è il potere discrezionale degli sbirri (magistratura e polizie) a scapito delle libertà e dei diritti individuali. Ed è per questo che noi siamo sempre più uno Stato di polizia.
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