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PAGARLI, MA LASCIARLI A CASA

Pagarli, ma lasciarli a casa. E’ questa la linea del Piave. L’ultima, realistica, trincea difensiva. Non si può infatti pensare di licenziare gli eserciti di pubblici dipendenti, di burocrati, che sono stati assunti negli anni. Non puoi farlo perchè devono mangiare, non sanno fare lavori veri, e quindi non puoi più negare loro lo stipendio se non vuoi affrontare la rivolta sociale. Ma, appunto, puoi almeno lasciarli a casa per evitare che facciano danni.
Danni di questo tipo. Mi raccontava un ristoratore che, dovendo spostare il freezer dalla posizione invernale a quella estiva, lui deve (dovrebbe) farsi fare da un professionista il disegno della nuova collocazione e poi presentarlo all’Asl per l’approvazione! In caso contrario rischia sanzioni che vanno dalla multa alla chiusura del locale!
Ora la cosa più vergognosa è che il tutto viene spiegato alla luce delle “sacre” ragioni dell’igiene e della sicurezza alimentare. Mantre è una procedura ignobile, vergognosa, concepita solo per consentire a certi professionisti di lucrare e per fingere che gli stuoli di burocrati inutilmente assunti alle Asl abbiano qualcosa da fare. Anzi: per fornire loro uno strumento di ricatto nei confronti di ristoratori e pubblici esercenti.
Ecco perchè, come ho scritto di recente a proposito dei filmati di Striscia all’Asl di Verona, i più seri sono quelli che timbrano il cartellino e se ne vanno via; quelli che non fingono di lavorare e non fanno danni “lavorando”. Quelli che paghiamo e se ne stanno a casa.
Il caso del ristoratore vale quello del meccanico costretto a seguire e pagare le lezioni di prontosoccorso. E sono solo due dei mille altri esempi di pratiche e passaggi burocratici concepiti solo per depredare ed esasperare chi ancora ha voglia di lavorare sul serio e di produrre.
Inseriamoci adesso nel contesto europeo. Se persino i tedeschi, culturalmente rigorosi, sono stanchi del rigore della Merkel e le hanno tolto il voto, figuriamoci noi italiani che culturalemte siamo ben poco rogorosi, per non dire cialtroni…Il che non toglie che sia una follia pensare che l’austerity è finita, che possiamo tornare a spendere e spandere per finanziare la crescita col denaro pubblico ed uscire così dalla crisi.
L’Europa, e il rigore tedesco, centrano ben poco. Se un Paese importa più di quello che esporta. Se ha un debito pubblico che sfiora ormai i duemila miliardi di euro e che neppure Monti è riuscito, non dico e ridurre, ma nemmeno a contenere (essendo aumentato anche nell’ultimo trimestre). Se questo Paese non sa controllare la spesa pubblica né combattere l’evasione fiscale e quindi continua ad aumentare la tasse dirette ed indirette strangolando così i consumi e le attività economiche, questo Paese può essere in Europa o in Africa o in Australia: è comunque destinato a fallire per le proprie colpe, non per colpa della Merkel.
Poco conta ricontrattare le regole dell’Unione europea. Conta, conterebbe, molto di più lasciare a casa quello stuolo di burocrati, mandare al macero legge e regolamenti, che – dietro l’ignobile paravento del nostro bene, della nostra salute, del benessere collettivo – sono solo un ostacolo al lavoro e alla produzione.

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