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IN VATICANO UNA SOLA OSSESSIONE

Le vicende vaticane, venute clamoroamente alla luce negli ultimi giorni, fanno pensare che…ci sarebbe un ottimo motivo per abolire il celibato dei sacerdoti: la patonza infatti è un diversivo, in mancanza del quale la lotta per il potere diventa l’unica ossessione.
Magari sarà un po’ blasfemo dirlo, ma è netta l’impressione che con un po’ di bunga bunga volerebbero meno “corvi” oltre Tevere…Berlusconi dedicava le sue serata ad altro. Preti, monsignori e cardinali invece non hanno alcuna distrazione: tutti concentrati sul potere sia di giorno che di notte.
Partendo da questa premessa si capisce che la questione è antica. Oggi l’unica, vera, novità è la velocità dell’informazione. Notizie in contemporanea e così – tanto il popolo di Dio, quanto l’opinione pubblica laica – vengono a conoscere in tempo reale quello che accade nello Stato del Vaticano. Mentre per secoli è stata sola la storia a raccontarci – secoli dopo – dei Borgia piuttosto che delle guerre continue combattute attorno e per il Soglio di Pietro.
Tanto per fare l’ultimo esempio, il Corriere ora ci racconta un preciso precedente: due furti subiti in Vaticano da Paolo VI, nell’estate del 1968, mentre il Papa era nella residenza estiva di Castelgandolfo. Ma il Corriere, appunto, ce lo racconta oggi. Mentre quando avvenne questa clamorosa effrazione, nel 1968, non ci fu notizia o non ebbe il rilievo che meritava. Rimase “coperta”, proprio come gli atti dell’inchiesta successiva che mai furono pubblicati.
Nel ricordo rimane solo quell’affermazione di Paolo VI sulla presenza reale di Satana e sul fumus diabolico che si insimuava anche in Vaticano. Frasi che riecheggiavano la Babele evocata oggi dall’attuale Pontefice.
Si potrebbe aggiungere che lo stesso Benedetto XVI, teologo di enorme spessore, non ha una caratura politica altrettanto consistente (come già si vide con il discorso di Ratisbona) ed è quindi in particolare difficoltà nel gestire l’attuale contingenza. (Al contrario di Papa Wojtyla, parroco di campagna sotto il profilo teologico ma politico di prima grandezza). Tuttavia la figura del Pontefice è un particolare tutto sommato secondario, sovrastrutturale. Al pari delle battaglie senza quartire per il potere che, appunto, si sono sempre combattute dietro le mura vaticane.
Sono altri i dati strutturali che possono farci comprendere il progressivo declino della Chiesa cattolica e della religiosità un po’ in tutto l’Occidente. Non dimentico mai la definizione che sentii da una professoressa di filosofia: “Dio è tutto ciò che non è scienza”. Più avanza la scienza, più perde terreno il divino. Da Galileo in poi sono state le scoperte scientifiche, la loro diffusione e conoscenza, il primo nemico della fede.
Poi è arrivato il benessere capillare, il tenore di vita sempre più alto, altro nemico micidiale. Infine questa informazione in tempo reale, i suoi mille canali, che rendono quasi impossibile qualunque censura. Il colpo di grazia, ma per un organismo già fortemente debilitato.
Questo mi sembra il corretto rapporto di causa-effetto. Che pensare il contrario serebbe come convincersi che le chiese si sono svuotate perchè i centri commerciali sono aperti la domenica e non capire che, prima si sono svuotate le chiese, e di conseguenza riempiti i centri commerciali…

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