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MODELLO ARMANI PER CIALTRONI

Se vogliamo capirlo, troviamo ogni momento la spiegazione del perchè siamo divenuti un Paese di cialtroni. Perchè la “cultura” diffusa è quella che emerge anche in queste ore dal fronte sindacati-Pd contro la meritocrazia che il ministro dell’istruzione Francesco Profumo vorrebbe introdurre sia tra gli studenti che tra i docenti.
Per i primi, per gli studenti più meritevoli, prevedere sgravi fiscali. E per i docenti che si distinguono nella didattica introdurre un bonus, cioè un premio nella retribuzione. Misure di puro buon senso se vogliamo motivare l’impegno di tutte due le categorie e riqualificare la nostra pubblica istruzione. Ma per sinistra e sindacati saremmo invece di fronte ad una “deriva elitaria di scuola ed università”.
Come se nella società, nella vita, non esistesse a tutti i livelli una “deriva elitaria”: l’idraulico più bravo guadagna di più, il commerciante più sveglio innova e mantiene vivo il suo negozio, lo stilista più capace diventa Giorgio Armani.
E proprio Giorgio Armani, presentando i suoi ultimi modelli a Shanghai, ha fatto questo discorso (riportato da Italia Oggi): “Tanti ragazzi non hanno voglia di lavorare e invece devono imparare partendo dalla gavetta, facendo sacrifici. Anche a me non piaceva il mio primo impiego, ma mi è servito a crescere. Tutto e subito non esiste. Invece ci vuole tanta fatica. Che senso ha stare a casa con i genitori a 30 anni? Non sentono il bisogno di essere indipendenti? Se avessi un figlio sarei durissimo. Per il suo bene”.
Pd e sindacati invece che durissimi sono molli come lo squaqquarone, per la rovina dei nostri ragazzi. Loro ti spiegano che non è vero che manca la voglia di lavorare e di impegnarsi. È che i nostri ragazzi – dicono – rifiutano “la deriva elitaria”…Peccato che così cadano preda della deriva cialtronesca: voglio essere promosso anche se non studio, voglio che il lavoro vengano ad offrirmelo a casa, se decido di insegnare mi metto in coda ed ho diritto al posto…
Nel pubblico impiego i nuovi arrivati che, nello slancio dei neofiti, vorrebbero impegnarsi sul serio, vengono subito messi in riga dai colleghi più anziani: niente derive elitarie, sia chiaro! Qui si batte la fiacca tutti assieme, tutti uguali, tutti pagati poco ma in compenso controllati niente e col posto garantito a vita comunque.
E’, appunto, la “cultura” dell’egalitarismo al ribasso che ti spinge a diventare e vivere da cialtroni.

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