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SCOCCA L’ORA DEL DOROTEO ROSSO

Scocca l’ora del doroteo rosso

Dopo la netta vittoria su Renzi, e di fronte allo sfaldamento in atto nel centrodestra, oggi non si vede chi se non Pierluigi Bersani possa essere il prossimo premier che governerà il Paese dopo il 10 Marzo.
Scocca l’ora del doroteo rosso. Bersani è una garanzia anche perchè viene da questa tradizione di serietà e buongoverno: quella dei comunisti emiliani, i cosiddetti “dorotei rossi”, che erano l’interfaccia perfetta di quei dorotei del Biancofiore che per tanti anni hanno assicurato prosperità al nostro Veneto.
Stesso radicamento territoriale: qui con le cooperative bianche e la Coldiretti, là con la Lega e la Cia e la Cna; stesso controllo sul sistema bancario locale; stesso modello di sviluppo puntato sulle piccole e medie imprese. Uguale alla fine la cultura del lavoro e dell’impegno, che l’Emilia ha dimostrato anche con il terremoto rimboccandosi le maniche ed evitando inutili lamentazioni.
Il doroteo rosso si è subito qualificato dichiarando, in vista della battaglia per le politiche: “Non si può vincere ad ogni costo, non si può vincere raccontando favole, perchè poi non si governa!”
Più chiaro di così: non si può vincere con la demagogia di Renzi che prometteva 100 euro subito a tutti, ma nemmeno con il populismo della sinistra vendoliana che interpreta la ricetta keynesiana come una ripresa di spesa pubblica a 360 gradi.
Bersani ha fatto capire che si potranno fare passi concreti ma piccoli; che ci aspettano anni di cinghia da tirare; che non puoi rottamare l’agenda Monti né i vincoli europei; che potrai solo essere un po’ meno “ragionieristico” dei tecnici nel gestire i conti pubblici; che non esistono soluzioni miracolistiche per uscire dalla crisi.
Breve considerazione sullo sconfitto. Col senno di poi Renzi è stato il miglior alleato di Bersani: gli ha infatti consentito di rottamare tutta quella oligarchia soffocante che fin qui gli aveva impedito di essere il vero leader del Pd. Da qui in avanti D’Alema, Marini, la Bindi, Franceschini, Veltroni contano come il due di picche.
Nel bene o nel male, con successo o meno, a decidere tutto sarà il doroteo rosso. E potrà farlo grazie al sindaco di Firenze.

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