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BALOTELLI RAZZISMO O STRONZISMO

Capisco i tifosi viola che ieri sera, dopo la rocambolesca vittoria del Milan sul Siena, hanno accolto i giocatori rossoneri alla stazione di Firenze al grido “ladri! ladri!”. Li capisco perchè al Siena è stato negato un rigore evidente, mentre quello concesso al Milan era più che altro una simulazione di Balotelli.
Il quale ha pensato bene di affrontarli ed è stato subissato di fischi e insulti. E così SuperMario è divenato ancor più il simbolo della lotta al razzismo. Fiona May ha definito i tifosi viola “animali razzisti”, tutti sono schierati (e sdagnati) dalla sua parte.
Tranne Zeman. L’unico che ha osato andare contro corrente e spiegare che non c’entra il colore della pelle bensì centrano i comportamenti. Ed ha fatto l’esempio di Totti, bianco come la neve, ma fischiatissimo in tutti gli stadi italiani per i suoi comportamenti e toni da romanaccio.
Mourino, quando lo allenava all’Inter, diceva che Balotelli ha sì è no un neurone…Cioè che si comporta da stronzo tanto in campo quanto fuori dal campo e per questo i tifosi lo mettono nel mirino. Stessa cosa si potrebbe dire di Cassano, lui pure bianco candido, ma tanto stronzo nei suoi comportamenti da essere fischiatissimo.
Prova contraria: il Milan ha avuto fior di campioni di colore – da Gullit a Seedorf a Thiago Silva – gente seria sul campo e fuori, e mai nessun tifoso avversario li ha accolti con grida e motteggi preventivi.
Ma la cosa vergognosa é tirare in ballo il razzismo per gli ululati contro Balotelli o Boateng. Il razzismo è una cosa infinitamente più drammatica e seria, come hanno dimostrao le stragi di Hitler e Stalin. Cosa la celebriamo a fare la Giornata della Memoria se poi mettiamo un SuperMario a livello di Anna Frank?
Oggi il razzismo sono i cristiani, massacrati in tutto il mondo solo perchè cristiani. Sono gli stessi mussulmani che gli induisti Thamil, in India e a Cylon, massacrano solo perchè mussulmani.
Di questi drammi atroci, autentici ed efferati, quasi non si parla. In compenso l’Onu ha il buon tempo di invitare Boateng come emblema e oratore della lotta al razzismo! (Che l’intervento glielo abbia scritto Melissa Satta?).
Raramente ho assistito ad una pagliacciata, ad una vergogna del genere: il Diario di Anna Frank è dimenticato, in compenso furoreggiano Balotelli e Boateng.

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