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CONDANNATI ALL’ACCOGLIENZA

Piaccia o meno è del tutto inutile discutere di revisione della Bossi-Fini, piuttosto che di abrogazione del reato di clandestinità. Vogliamo forse rivedere una legge che – di fatto – non è mai stata operativa, se non per numeri di clandestini residuali rispetto agli arrivi? Vogliamo abrogare un reato mai applicato (se non per numeri residuali…)?
Piaccia o meno siamo condannati all’accoglienza. Punto. Cos’altro abbiamo fatto da vent’anni ed oltre, qualunque fosse il governo e/o il proclama? Solo accogliere, accogliere, accogliere. E nel modo più incivile: cioè senza risorse né adeguate politiche di inserimento degli immigrati.
Condannati a pagare i costi. Anche loro, anche gli stranieri: perchè prescindendo dalle opportunità del mercato del lavoro, senza politiche e risorse adeguate, significa condannare a delinquere per sopravvivere quelli stessi che vorrebbero un impiego. Condannati anzitutto noi a subire un degrado di giorno in giorno più intollerabile.
E intanto Papa Francesco predica l’accoglienza. Predica senza spiegare dove trovare le risorse per un accoglienza cristiana (e non meramente speculativa, ad opera di coop cristiane o meno) Predica da irresponsabile, come ogni capo religioso (che non lo sia di repubblica islamica) perchè può sempre dire di non avere responsabilità di governo, ma solo di indirizzo morale. Lui. I nostri politici no.
Loro – Renzi, Letta, Alfano, Boldrini – non possono predicare l’accoglienza senza fare i conti della spesa. Perchè sarebbe come promettere un reddito di cittadinanza da 5 mila euro il mese a tutti i cittadini, trascurando un particolare secondario: l’indicazione di dove trovare le risorse necessarie.
Le risorse? Semplice trovarle: tagliamo le pensioni d’oro, gli stipendi di politici e burocrati, lotta dura e senza paura agli evasori fiscali. Progetti magnifici e progressivi e che mai hanno visto la luce… Ma intanto i sindaci fanno i conti con la realtà: quattro soldi da destinare agli immigrati li trovano solo sottraendoli ai nostri poveri.
Anche loro come noi tutti: condannati all’accoglienza.
P.S. Sì, e vero: non siamo riusciti a riformare in modo concreto le politiche per l’immigrazione. In compenso ci siamo riusciti al meglio con la giustizia, la sanità, la scuola, la pubblica amministrazione, il mercato del lavoro, la Costituzione…

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