E’ ridicolo, oltre che fuorviante, pensare e dire che Napolitano abbia ordito un complotto contro Berlusconi.
Ridicolo perchè – magari senza riuscirci – il Presidente della Repubblica ha cercato di mettere una pezza al Paese che andava a rotoli (sia pure esercitando prerogative al limite, che nessun altro Capo dello Stato aveva mai esercitato prima).
Ma è soprattutto fuorviante. Serve cioè a non farci vedere e capire che un ben diverso complotto è operativo ormai da decenni. Complotto che ha un obiettivo preciso: indebolire sempre più i partiti, la politica, il potere dei vari governi.
Chi ha interesse ad averlo fatto e a continuare a farlo? Panebianco lo scrive con molta chiarezza oggi sul Corriere: “Lo Stato burocratico-giudiziario” che “ha bisogno di una politica debole”. “La democrazia – spiega Panebianco – è oggi ostaggio delle principali componenti dello Stato burocratico che la controllano e la ricattano. Nulla essa può senza il placet della burocrazia e delle magistrature, amministrative od ordinarie che siano. E poiché quelle sono tutte strutture adibite alla conservazione dell’esistente, i loro vertici non daranno mai alla politica il permesso di introdurre i cambiamenti richiesti dal resto del Paese”
Chiaro? Il complotto lo ordiscono “poteri diffusi anonimi che si sentono minacciati” da qualunque cambiamento, compreso quello che tenta di introdurre Matteo Renzi. Perchè per loro cambiamento significa ridimensionamento del loro potere, dei loro privilegi, dei loro benefici.
Tornando a Berlusconi lo strumento del complotto (non certo l’ideatore) fu Gianfranco Fini che potè impunemente (cioè senza tornare subito alle urne) toglierli un pezzo decisivo di maggioranza, rendendo così il suo governo debole e inconcludente; come tutti i governi devono essere nell’ottica e per l’interesse dello Stato burocratico-giudiziario.
Penebianco arriva a scrivere che anche la Corte Costituzionale fa parte del complotto perché ha confezionato “all’Italia una polpetta avvelenata: se il Parlamento, a causa delle sue divisioni non rimedierà, la politica parlamentare che uscirà con la proporzionale pura sarà ancora più degradata e impotente di quanto già non sia”.
Strumento (inconsapevole) del complotto sono anche quei media che producono lo sputtanamento quotidiano della politica e dei partiti. Ad esempio insistendo per settimane su Batman-Fiorito e le mutande verdi di Cota, per farci credere che i problemi drammatici del Paese siano queste ruberie da scugnizzi; e non l’esproprio della democrazia da parte dello Stato burocratico-giudiziario, a tutela dei suoi privilegi e poteri di ultracasta in confronto ai quali i 300 mila euro arraffati da Batman fanno ridere. (Mastropasqua, per dire, gli stessi media l’hanno archiviato e dimenticato in un paio di giorni).
Partiti e politica sono l’unico strumento che abbiamo in mano noi cittadini per incidere attraverso la democrazia. Mentre nei confronti dello Stato burocratico-giudiziario siamo totalmente impotenti.
Si prova a contrastare il complotto sostendo – scrive sempre Panebianco – chi almeno ci prova, sia pure con limiti e contraddizioni, a cambiare qualcosa: oggi sta provandoci Matteo Renzi.
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