Capita che perfino gli annunci diventino o sembrino realtà, quando la realtà non esiste. Così Renzi, in polemica con la Camusso e la Cgil, ha potuto tranquillamente affermare che “questa manovra è la più a sinistra degli ultimi anni”. Indiscutibilmente vero. Dal momento che la sinistra non esiste più; esattamente come la destra.
Mutuando dal linguaggio religioso neocattolico potremmo dire che l’inferno sì, esiste ancora, ma è vuoto. Esattamente come le antiche categorie politiche di destra e sinistra, che continuiamo ad utilizzare anche se sono ormai vuote.
Aveva capito tutto il grande profeta dei nostri tempi, Giorgio Gaber che già vent’anni fa si domandava “ma cos’è la destra, cos’è la sinistra” e ironicamente rispondeva “fare il bagno nella vasca è di destra, far la doccia invece è di sinistra…tutti i film che fanno oggi sono di destra, se annoiano son di sinistra.” (vedi la Grande Bellezza…)
Oggi contano i risultati, conta produrre benessere per la popolazione governata o, all’opposto, peggiorarne le condizioni di vita e di lavoro. Se questo è il criterio di giudizio, saltano non solo le categorie destra/sinistra, ma rischia di essere rimessa in discussione anche la contrapposizione democrazia/dittatura. Perchè ci sono regimo autoritari che, di fronte alle emergenze poste da una crisi economica senza precedenti, riescono ad adottare contromisure più celeri ed efficaci rispetto alle procedure e ai tempi imposti dai regimi democratici.
Basti pensare con quale rapidità la Cina (detta comunista) è arrivata alla totale liberalizzazione dell’economia.
Stare a discutere oggi, sulle macerie italiane, se serva una ricetta di sinistra o di destra per tentare la ricostruzione, è un puro esercizio retorico. Il piacere di usare ancora parole e categorie del bel tempo antico, tipo fedeltà coniugale o pene dell’inferno…
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