Oggi, 2 Giugno, una cosa la festeggiamo di sicuro: la liberazione dai Savoia.
Il problema non è la repubblica o la monarchia, sistema oggi in Europa altrettanto democratico. Come dimostrano la Spagna piuttosto che la Gran Bretagna o l’Olanda. Però c’è casa regnante e casa regnante. Ci sono i Windsor, c’erano gli Asburgo. E c’erano appunto anche i Savoia, non proprio la stessa cosa: pastori della Savoia o poco più, diciamo un tantino provinciali. Il cosiddetto primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, l’italiano nemmeno lo parlava, solo un dialettaccio francese di montagna.
L’ultimo discendete, Emanuele Filiberto, è finito a fare il pagliaccio ballando sotto le stelle e dimostrando così tutta la stima che lui per primo ha del suo casato…
Insomma, i Savoia, una monarchia delle banane. Ma purtroppo, come ben sappiamo, ci sono anche le repubbliche delle banane…Dove, ad esempio, mamma Rai proclama lo sciopero generale contro il taglietto deciso da Matteo Renzi al suo pingue bilancio. Una farsa, una vergogna tale da porgere su un piatto d’argento al premier la battuta che ha fatto ieri a Trento: potevano proclamarlo prima delle europee lo sciopero, che così prendevo il 42% invece del 41%!
A proposito di europee, raccontavo in redazione che i miei due figli, che lavorano all’estero, non hanno votato perchè, non essendo residenti a Londra (nel qual caso avrebbero usufruito del voto per posta), sarebbero dovuti tornare in Italia.
E da qui sono nate le considerazioni sui “permessini” elettorali.
Ci sono, ad esempio, docenti meridionali che, pur insegnando in Veneto da vent’anni, non hanno mai spostato la residenza. Perchè? Perchè così scattano i due giorni di permesso per tornare a votare al Sud e nelle Isole. Tenendo conto che – o per le politiche o per le europee, o per le regionali o per le comunali – si vota praticamente ogni anno, il calcolo ci sta tutto…
Anche perchè i poveri insegnanti le ferie quasi non sanno cosa siano. E’ vero che le scuole chiudono tutta l’estate, due settimane a Natale e una a Pasqua, ma loro, gli insegnanti, non sono in ferie sono…a disposizione, sempre sul chi vive in attesa di chiamata. Come i medici di guardia. E allora, con tutto questo stress, il loro contratto prevede una settimana aggiuntiva di ferie da consumare a scuole aperte.
E’ non risulta sia un contratto fatto sotto la monarchia dei Savoia. (E questi – che sfruttano anche il permessino elettorale – sono quelli che dovrebbero insegnare il senso civico ai ragazzi.) Viva l’Italia, viva la Repubblica!
Lascia un commento