“Schifezze d’uomini”, titola oggi Il Giornale sopra le foto del presunto assassino di Yara Gambirasi e del reo confesso che nel milanese ha sgozzato la moglie e i due figli. Sempre oggi sui siti c’è la notizia di una donna ammazzata dal marito nel ragusano e di un’altra massacrata a pugni e calci dal compagno a Pietra Ligure.
Le vittime sono sempre e anzitutto loro, le donne. Vittime della gelosia, di appetiti sessuali inconfessabili, o semplicemente del desiderio di liberarsi di loro senza nemmeno passare attraverso il divorzio.
Colpisce, scandalizza (ma è significativo) il comportamento di questo Carlo Lissi che, dopo aver massacrato moglie e figli, va al bar a vedere la partita, tifa Italia e beve birra come se nulla fosse successo.
Parlare di follia dice tutto ma, proprio per questo, dice nulla. Che la follia dilaghi è dimostrato dal fatto che abbiamo abolito i manicomi: solo dei pazzi potevano farlo…
In questi casi l’inasprimento della pena, la deterrenza della giustizia, non funziona. Nemmeno in quei Paesi dove la giustizia funziona al meglio. Omicidi così efferati e violenti, apparentemente senza una spiegazione plausibile, si verificano in tutto il mondo Occidentale.
Forse proprio il comportamento di Carlo Lissi ci aiuta a capire. Queste schifezze d’uomini sono regrediti allo stadio infantile, sono tornati bambini.
Ogni bambino è convinto di essere il centro dell’universo, tutto gli è dovuto. Scambia i suoi desideri per la realtà. Non pensa che esistano ostacoli ai suoi desideri. Quando il bambino litiga, o è geloso, e dice “ti ammazzo”, intende proprio ti ammazzo…(non è nelle condizioni di farlo, ma vorrebbe farlo). Poi cresce e impara che la realtà esiste: viene educato, i cosiddetti “freni inibitori” gli servono a controllare gli impulsi e i desideri. Il bambino diventa adulto.
Ma c’è anche il percorso inverso, quando si allentano o addirittura scompaiono i freni inibitori: l’adulto torna bambino, torna a convincersi che la realtà deve corrispondere ai suoi desideri, anche a quelli più turpi.
Lo stesso affermarsi, nel mondo libero e senza più inibizioni, dei cosiddetti diritti individuali non aiuta. Il diritto a rifarmi una vita, a rifarmi una famiglia, ad avere qualunque nuova relazione; tutto questo porta ad abbattere gli eventuali ostacoli: la moglie, la compagna, anche i figli
Non intendo discutere questi diritti, ormai affermati ed irrinunciabili. Il che non toglie che talora producano effetti pesanti e negativi. Detto in altri termini: l’egoismo, il soddisfacimento di ogni proprio desiderio, relega in secondo piano i doveri famigliari e sociali.
Sia chiaro che questo mio è solo un tentativo di analisi, non certo una ricetta per cercare di arginare la dilagante violenza sulle donne.
Lascia un commento