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CLOONEY CI SPIEGA IL CNR

Umiliante vedere la nostra città più bella trasformata in un set cinematografico per il matrimonio di (quel buzzurro di) George Clooney, incapace di distinguere tra la vita d’attore e la vita privata per cui tutto è recita. Matrimonio compreso.
Saranno contenti i veneziani che hanno fatto tanti soldi. Anche a costo di degradare se stessi e la loro città a comparse da avanspettacolo.
Ma Clooney un merito ce l’ha avuto: spiegarci cos’è e come funziona il nostro Cnr – Centro nazionale delle ricerche – che dovrebbe essere il motore dell’innovazione. (Finanziato col denaro pubblico)
L’attore e la cerchia più ristretta dei suoi vip sono infatti stati ospiti dell’Hotel Aman resort a palazzo Papadopoli, sul Canal Grande. Oggi albergo extra lusso a ben 7 stelle.
Ma in passato e per oltre 30 anni – dai primi ’70 a metà Duemila – palazzo Papadopoli, di proprietà di Giberto Arrivabene e Bianca D’Aosta è stato la sede del Cnr. La modica cifra finale d’affitto ammontava a 100 mila euro. All’anno penserete? No: al mese! Per un totale di un milione e duecento mila euro l’anno!
E poi mancano i fondi per la ricerca…Bisogna investire di più o basta evitare sprechi clamorosi? Un bel capannone a Marghera non sarebbe stato più consono e più funzionale ai ricercatori del Cnr?
Non lo sarebbe anche per la sede Rai del Veneto al posto del sontuoso palazzo Labia? E per i consiglieri regionali e la giunta Zaia alloggiati rispettivamente a palazzo Ferro Fini e palazzo Balbi? (Sempre rigorosamente sul Canal Grande. Per la gioia loro e la scomodità di qualunque cittadino veneto voglia avere ragguagli dal suo governo).
Ah, quel buzzurro di George Clooney! Si è sposato in Italia per il semplice motivo che è italiano. Proprio come il Cnr, la Rai e la Regione Veneto.

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