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VICENZA, IL LAZZARETTO USA

Avete presente il lazzaretto? Il luogo dove venivano riuniti gli appestati. Di fronte alla nuova peste, l’Ebola, gli americani il lazzaretto lo stanno facendo nella loro base di Vicenza, dove stanno arrivando altri 64 militari provenienti dai Paesi a rischio dell’Africa.
Il sito del Corriere minimizza, scrive oggi che è “Un monitoraggio più che una quarantena. Voluto per rassicurare i vicentini…” Ho l’impressione che i vicentini (e non solo loro) si sentirebbero più rassicurati se gli Usa il lazzaretto lo avessero allestito a casa loro. Ma quando hai una colonia a disposizione…A parti invertite faremmo la stessa scelta.
Se hai degli americani, potenzialmente contagiati e contagiosi, li lasci in colonia per tutelare la tua popolazione. Se invece hai degli assassini – sto parlando degli aviatori responsabili della strage del Cermis – allora te li porti a casa di corsa per evitare che siano i coloni a giudicarli…
(Quello che avremmo dovuto fare noi con i due marò accusati di aver ammazzato i pescatori indiani. Ma noi siamo appunto una colonia, non un grande Paese)
Eppure anche la colonia Italia avrebbe la possibilità di sfangarla, se ricordasse qual’è la sua unica abilita: la politica dei due forni, l’equidistanza. Invochiamo la protezione di Putin contro lo strapotere di Obama. E invece siamo pronti solo ad obbedire agli ordini usa: bombardate la Sebia! Bombardate Gheddafi!Beccatevi il lazzaretto a Vicenza!
E dire che l’unica possibile linea guida di politica estera per l’Italietta è tracciata fin da un detto popolare del Settecento: “Viva la Francia, viva la Spagna purchè se magna!”.
Già. Tenendo i piedi su due staffe qualcosa magiucchiamo. Su una staffa sola ci mangiano. Oppure, come adesso, ci mandano i nuovi appestati.

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