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NOI PECCATORI, LORO FEDELI

La vera differenza tra noi e loro è che noi (in gran parte) siamo peccatori, mentre loro, gli islamici, in gran parte no: loro sono fedeli ai duri dettami della propria fede. (Se vogliamo non c’è fede vera senza fondamentalismo).
Noi, peccatori della nostra fede, possiamo negare l’esistenza di Dio, irriderlo, perfino bestemmiarlo. Possiamo dire che la celebre frase di Marx è una fotografia perfetta: “La religione (tutte le religioni) è l’oppio dei popoli”, utile ad ottenebrare le menti per mantenere le persone in una situazione servile, evitando lo scatenamento delle libertà e delle ambizioni individuali.
Per noi la fede è ridotta ad un optional che comunque non può incidere sulle libertà e sui diritti. Per loro no, è il cardine che regola la vita, è la sharia.
In questo senso è molto ambigua l’identificazione di un “Islam moderato” in coloro che, pur condannando il terrorismo, ribadiscono che le vignette satiriche su Maometto non si devono fare; cioè continuano a rifiutare le libertà e la cultura occidentali, anche se formalmente rispettano le nostre leggi.
I terroristi, i fratelli Kouachi, sono tragicamente coerenti: va distrutto un Occidente che, nella sua prassi quotidiana, mina i fondamenti della purezza della fede islamica. (Anche i cristiani quando erano teocratici, fondamentalisti, prevedevano un unica alternativa: o la conversione o la morte)
Ci sono due possibilità. Una evocata da Piero Ostellino: il ruolo della donna che, con la libertà conquistata, ha stravolto la nostra società. Potrebbero, le donne, fare lo stesso nel mondo islamico. L’altra, evocata dal filosofo Severino, è la scienza, la tecnologia, che ha profondamente modificato il nostro modo di vivere e potrebbe farlo anche con i musulmani. Perchè il progredire della scienza riduce il terreno della fede. (Dio è tutto ciò che non è scienza).
Ma sono ipotesi di prospettiva. Il presente è inquietante: al di là delle grandi manifestazioni, non si vede infatti una strategia per combattere il terrorismo nei nostri Paesi e nei loro Paesi che lo foraggiano coi petrodollari. (Non c’è solo il Califfato…)
Per tanto restiamo in attesa del prossimo attacco.

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