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AUTODIFESA DRAMMA E CONFUSIONE

A parole è facile dire: mi armo e, se uno mi entra in casa, sparo e lo ammazzo! Nei fatti, se sei una persona civile, se hai un minimo di umanità, ammazzare è sempre un dramma. Come succede a Graziano Stacchio che quello sparo, il dramma di quella notte a Ponte di Nanto, non riesce a dimenticarlo.
Ma non bisogna fare confusione. I tanti cittadini che si armano non sono il problema; sono il tentativo – magari maldestro – di dare una risposta al problema dei banditi che girano e colpiscono indisturbati.
E’ la confusione che fa Repubblica quando Carlo Bonini scrive “Fermiamo il nostro Far West”. Come se il Far West lo facessero i cittadini e non i predoni di cui sono in balia.
Confusione doppia quando, sempre Repubblica, mette in relazione gli omicidi al tribunale di Milano con la diffusione delle armi (“le licenze di porto d’armi per uso sportivo sono raddoppiate: da 187 mila nel 2007 a 397 mia nel 2014”).
Il pazzo che – per rancore o vendetta o gelosia – colpisce in tribunale o in comune a Villa Bartolomea o in famiglia, non ha bisogno del porto d’armi: l’arma se la procura anche al mercato nero o usa il coltella da cucina o la spranga di ferro (Kebobo) o ti butta giù dalla finestra.
La pazzia è cosa assolutamente distinta dall’insicurezza crescente che porta centinaia di migliaia di cittadini ad armarsi nell’illusione di potersela garantire in proprio, la sicurezza.
La sinistra ha sempre giustificato piccoli reati e furtarelli col “disagio sociale”: se hai perso il lavoro, se non hai nemmeno da mangiare, è comprensibile che tu vada a rubacchiare nel supermercato. Deve intervenire lo Stato, deve pensarci il governo, garantendo quel diritto al lavoro sancito dalla Costituzione!
Perfetto. Ma ci sarà anche il diritto alla sicurezza (sancito o meno dalla “Costituzione più bella del mondo”) e anche questo dovranno garantirlo lo Stato e i governi. O no?
E cosa devono denunciare i media: i cittadini che maldestramente corrono ad armarsi o la clamorosa inadempienza di Stato e governi nel tutelarli?
Proprio il dato sottolineato da Repubblica – sul raddoppio dei porto d’armi ad uso sportivo – dimostra il contrario. Finchè vivevamo tempi più tranquilli non c’era nessuna corsa alle armi degli italiani. Non siamo mai stati americani. Solo adesso, esasperati e abbandonati, ci illudiamo di difenderci dai predoni impugnando la pistola. Provveda lo Stato a disarmarci proteggendoci.

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