Scrive l’economista della Bocconi Roberto Perotti: “La Corte costituzionale prevede di pagare a ex giudici della Corte e loro superstiti 5,8 milioni di pensioni. Al momento ci sono 20 ex giudici e 9 superstiti. La pensione media è dunque esattamente di 200 mila euro l’anno”.
Aggiungiamo che l’attuale presidente della Corte, Alessandro Criscuolo, una volta in pensione avrà diritto ad autista, auto blu e telefono di casa pagato oltre ad una pensione nettamente superiore ai contributi versati. Ogni volta viene eletto presidente il giudice più anziano, per avere quanti più possibili presidenti emeriti da foraggiare…
Ce ne abbastanza per capire come mai la Consulta abbia prima giudicato incostituzionale il taglietto delle pensioni d’oro tentato da Monti ed oggi intimato a Renzi di pagare il mancato adeguamento alle pensioni superiori ai 1.423 euro lordi al mese: ci sono di mezzo le loro pensioni! Un chiaro conflitto di interesse, se mai qualcuno potesse giudicare l’operato della Suprema Corte…
Pare evidente infatti che il disagio sociale ed economico riguardi gli 11,5 milioni di pensionati sotto i 1.423 euro al mese, ben prima dei 5 milioni che percepiscono pensioni sopra questa cifra e che arrivano a 200 mila euro l’anno e oltre.
E’ ancor più evidente che il disagio sociale ed economico investe in primo luogo chi ha ancora tutto un percorso di vita lavorativa davanti: chi il lavoro lo ha perso a 30, a 40 anni, i giovani che non lo trovano. Rispetto a chi è arrivato, comunque, al termine della vita lavorativa.
Ma la Consulta distorce la realtà e la scala dei bisogni, pensando anzitutto alla pensioncina sua…
Osserva il procuratore Carlo Nordio :”La sentenza aggrava i conti pubblici, impone al governo di operare senza la necessaria copertura, cosa che invece la Costituzione prevede. Siamo ad un caso in cui, per assurdo, la Corte costituzionale forza l’esecutivo ad agire al di fuori della Costituzione”
Più che un assurdo è la regola italiana quando c’è da tutelare la propria trippa.
Lascia un commento