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GATTI, TRIPPA E MIAGOLII UMANITARI

Aggiornamento all’ultimo post.
Il proprietario della casa nel padovano, destinata all’accoglienza ai profughi in cambio di un canone mensile di 5.400 euro, ha infatti scritto una lettera al Mattino di Padova dove lamenta di essere stato attaccato perchè riceve i migranti.
Ammette e scrive “riceviamo un affitto adeguato da parte della cooperativa”. ( Eh sì, l’importo è indubbiamente adeguato) Aggiungendo subito: “Ma ciò che ci spinge non è il tornaconto personale”.
Dopo di che spiega:” Martedì sera sono arrivati i profughi. E sono tutti ragazzi. Chiunque di noi abbia figli sa cosa intendo: hanno 18 o 20 anni al massimo. Sono arrivati con il cappuccio della felpa sulla testa e le mani in tasca. Sono ancora piccoli ma hanno già visto e vissuto cose che nessuno di noi immagina”.
Dopo un analisi tanto toccante era lecito aspettarsi che la lettera si concludesse così: e quindi ho deciso di mettere 5 mila euro in tasca a questi poveri disperati, tenendomene io solo 400 per le piccole spese sostenute…Invece, finita la commozione, non c’è stata elargizione: i soldi restano tutti nelle sue tasche.
Ora chiariamo bene un punto. Se i gatti mangiano la trippa non è colpa dei gatti: colgono l’opportunità. Se ne mangiano da indigestione, la colpa è sempre di chi mette troppa trippa a loro disposizione. (Cioè di uno Stato che stanzia somme spropositate da destinare ai privati – coop e proprietari di case – per l’accoglienza ai migranti).
Tutto legale e lecito; chiunque si papperebbe la trippa.
I gatti però dovrebbero mangiare in silenzio, risparmiandoci – per pudore – i miagolii umanitari.
Anche perché nessuno è tanto fesso da crederci. Ai miagolii.

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