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FARE I SOCIALISTI COI SOLDI ALTRUI

Mi pare che la definizione perfetta l’abbia data Tino Oldani su Italia Oggi: i greci vogliono fare i socialisti con i soldi degli altri.
Cioè con i soldi degli altri Paesi europei, compreso il nostro, che dovrebbero continuare a finanziare a debito le assunzioni nel pubblico impiego, i prepensionamenti; un welfare insostenibile con le tasse da loro riscosse.
Siamo al solito esempio terra terra: il tenore di vita di una famiglia deve dipendere dal reddito che la stessa si procura o dai prestiti degli amici?
Oggi il default della Grecia sarebbe sicuramente un problema anche per i Paesi che le hanno prestato decine di miliardi; miliardi che non tornerebbero più al creditore.
Ma anche qui delle due l’una: ad un amico ho prestato 50 mila euro, lui mi spiega che non può restituirmeli, ma che magari ci riuscirà se gliene presto altri 50 mila…sono così fesso da aprire ancora i cordoni della borsa o mi rassegno alla pur pesante perdita della prima elargizione?
La Grecia, ricordano i cantori di Tsipras, va salvata perchè è la patria della democrazia. Si ma, storicamente, è anche la patria della demagogia. E lo conferma la “tragica” frase di questa notte del premier greco: “Volete prendervi anche la mia giacca?”.
Già, povera Grecia, messa in mutande dal liberismo selvaggio, dalla Trioka, dalla finanza mondiale; non dalle scelte demagogiche e irresponsabili dei suoi governanti.
Anche i nostri cantori di Tsipras ripetono che i problemi italiani li ha creati il liberismo selvaggio. Ma sicuro: autisti romani che lavorano 16 ore la settimana, docenti universitari con 240 ore l’anno di presenza in istituto, convenzioni coi medici di base per 15 ore la settimana di ambulatorio, baby pensioni a raffica. Tutti esempi di liberismo selvaggio; non di statalismo che neanche l’Unione Sovietica…
Certo che esiste il liberismo selvaggio. Basta andare negli Emirati, in Qatar, dove – grazie ad un mercato del lavoro libero e senza regole – trovi operai pakistani che lavorano 12 ore al giorno, sette giorni la settimana, per 300 euro il mese! Vi pare questo il caso dell’Italia o della Grecia?
Ma ad un demagogo come Alexis Tripras stiamo togliendo perfino la giacca. Manca solo che pignoriamo al povero Janis Varoufakis il suo super attico con vista sul Partenone…
Non resta che sperare nella serietà e nel rigore della Merkel e dei tedeschi. Che altrimenti il prossimo Paese ad andare a catafascio, dopo la Grecia, sarà il nostro. Che è e resta il secondo della lista.

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