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RICORDATE I DIECI COMANDAMENTI?

La rincorsa (disperata?) di Papa Francesco alle esigenze della società moderna lo ha indotto, da ultimo, a varare l’annullamento lampo del matrimonio in risposta al divorzio breve.
Ma mi domando come sia possibile per una donna e un uomo dell’Occidente – fondato sul diritto alle libertà individuali – professarsi ed essere cattolico nei comportamenti quotidiani, con tutti i divieti e e le prescrizioni che la religione comporta.
Base di partenza i dieci comandamenti che scarico a ricordo vostro e mio:

Io sono il Signore Dio Tuo:

Non avrai altro Dio fuori di me

Non nominare il nome di Dio invano

Ricordati di santificare le feste

Onora il Padre e la Madre

Non uccidere

Non commettere atti impuri

Non rubare

Non dire falsa testimonianza

Non desiderare la donna d’altri

Non desiderare la roba d’altri

Già il divieto di avere un altro Dio, limita la libertà di scegliersi quello (eventualmente) gradito. Ma le difficoltà vere stanno per iniziare.
Le feste direi che tendiamo a santificarle più al mare, ai monti e ai centri commerciali o allo stadio, che in chiesa.
Il padre e la madre li onorano in Sicilia. Pochissime le badanti, ed un autentico disonore per i figli liberarsi dei genitori anziani mettendoli in casa di riposo: se ne fa carico la famiglia allargata.
Chi di noi è disposto a sacrificare ferie, tempo libero, partita a tennis, per tenerseli in casa e essere pronto ad onorarli cambiando loro il pannolone?
Non uccidere. Già: speriamo che i predoni rispettino il comandamento; e che si accontentino di derubarci.
Quanto agli atti impuri, Viagra (ora pure femminile) per commetterne il più possibile, anche nella terza età.
Non rubare. Se vivo il “disagio sociale” sono autorizzato a farlo. E giustificato.
I sondaggi sono ormai inattendibili, perchè perfino qui diamo “falsa testimonianza”.
Alzi la mano chi, attratto da una collega o un collega di lavoro, si è bloccato ricordando l’obbligo di “non desiderare la donna (o l’uomo) d’altri”…
Quanto al desiderio della roba d’altri, soddisfarlo è la prima spinta ai consumi.
E qui si ferma la rincorsa di Papa Francesco.
La contraddizione sembra insanabile: i fedeli credono che la vita gliela abbia data Dio, e che Lui solo possa garantire loro la salvezza se rispettano i suoi comandamenti. Gli altri pensano che la vita appartenga a loro, e che la “salvezza” la garantiscono le diete, il footing e la prevenzione.
La conclusione è di Marcello Pera: “Se respinge la modernità la Chiesa trova sempre meno interlocutori; se accetta il dialogo con la modernità incontra sempre meno credenti”.

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