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MIGRANTI NEL LIMBO, GUADAGNO CERTO

Il guadagno delle cooperative – e dei privati che mettono a disposizione case, residence, hotel per l’accoglienza – è certo finchè i migranti restano nel limbo. Nel limbo dei richiedenti asilo.
Tutti quelli arrivati e in arrivo (50 mila i nuovi posti per cui devono attivarsi le prefetture) richiedono, appunto, l’asilo.
Una volta appurato chi profugo non è, anche se resta, anche se non lo rimpatri, non ha più diritto di farsi mantenere. Ma – attenzione – non ne ha diritto nemmeno il profugo vero e accertato. L’obbligo per il Paese è di accoglierlo per un certo numero di anni, non più di mantenerlo: a quel punto il profugo deve (dovrebbe) provvedere a se stesso. Fine del business.
Fine rapidissima in quei Paesi – Germania, Francia – che ci mettono 20 giorni, un mese, ad operare la cernita tra i richiedenti asilo. Lentissima agonia del business qui da noi dove i mesi si accavallano agli anni e i famosi 35 euro al dì continuano ad essere erogati a tempo indeterminato.
Non voglio dire che le commissioni siano in torta con le coop ed i privati. Sono i soliti burocrati italiani: se alzano tre pratiche al giorno gli viene il crampo, il lavoro si fa usurante, ed è meglio andare in malattia…Per non parlare dei ricorsi in tribunale che solo nel nostro Paese sono contemplati.
Ma, grazie a queste procedure da lumaca, il meccanismo oggettivamente è in torta con le attese, e con i guadagni, delle cooperative (private) e dei singoli privati. Senza aggiungere che i controlli, anche solo sul numero reale dei presenti (non dico sulle prestazioni dichiarate) è letteralmente impossibile grazie alla “accoglienza diffusa” che richiederebbe uno stuolo di ispettori in forza ad ogni prefettura.
La cosa vomitevole è che il business non è mai ammesso. Solo al direttore della Caritas di Padova sfuggì dal sen che “l’arrivo dei migranti crea posti di lavoro”… Abitualmente si rivendicano gli slanci umanitari, lo strazio davanti a questi poveri disperati. Mentre sugli incassi, sui conti, si stende un velo.
Non voglio dire che non ci siano anche persone serie, disinteressate, mosse da autentico spirito cristiano. Ma è il sistema ad essere marcio. Affidando ai privati la gestione dell’accoglienza (unico Paese al mondo) abbiamo creato il presupposto perchè il privato possa speculare sulla pelle dei disperati. Un business tra i più vergognosi.

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