Oltre la collocazione politica, tutte le persone di buon senso sono ormai consapevoli che, se non si riesce a governare e contingentare l’immigrazione, Italia ed Europa saranno travolte.
Non siamo invece consapevoli che oggi si pone una questione altrettanto drammatica: come fermare, oltre agli stranieri che entrano, gli italiani in uscita dall’Italia; come arrestare il flusso imponente dei nostri migranti.
Il numero degli italiani che vivono all’estero, 4 milioni 63 mila, è ormai vicino a quello degli stranieri regolari presenti nel nostro Paese: 5 milioni e 14 mila.
Non solo. Il Dossier sull’immigrazione 2015 del Centro studi Idos certifica che nell’ultimo anno 155 mila nostri connazionali, per lo più giovani e laureati, si sono trasferiti all’estero contro 92 mila stranieri regolari insediati in Italia.
Rispetto alla nostra migrazione storica, uomini che partivano dalle regioni più povere del Paese, è cambiato tutto: oggi la quota principale – 18.425 persone – se n’è andata dalla ricca Lombardia, le donne sono il 44%, i diplomati superano il 30%, i laureati sono il 24%.
Tenendo conto delle risorse investite per la formazione scolastica e universitaria delle ragazze e ragazzi italiani finiti all’estero, l’Ocse ha stimato che nel periodo 2008-2014 abbiamo perso 23 miliardi di euro!
Bene. Come facciamo a fermarli? Mandiamo i soldati alle frontiere e negli aeroporti per impedire loro di lasciare l’Italia?…
Quando non ci sono opportunità di lavoro; quando altri Paesi (Gran Bretagna, Svizzera, Irlanda, Australia, la stessa Cina e gli Emirati) ne offrono di più attraenti, le persone se ne vanno via tanto dall’Italia quando dall’Africa.
Perdere ogni anno centinaia di migliaia di italiane e italiani (i migliori) è peggio (molto peggio) della fuga dei capitali all’estero.
Piccola notazione sul gran can can montato attorno al Panama Papers. La regola che vale per gli uomini vale anche per i capitali. Anche loro, i capitali, se ne vanno dove possono ottenere più remunerazione. Se non a Panama, alla Cayman o in uno dei tanti paradisi fiscali sparsi per il mondo.
Illudersi di poterli bloccare all’interno delle proprie frontiere è come illudersi di poter bloccare le persone che decidono di emigrare. La soluzione è opposta: devi creare migliori opportunità di lavoro, di reddito, di investimenti, di guadagni. Solo così si fermano tanto le persone come i capitali.
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