Dopo il femminicidio, istituiamo anche il vecchicidio. Lo propone Libero, partendo dalla tragedia di Piacenza d’Adige: i coniugi ultraottantenni rapinati, picchiati a sangue, torturati col ferro da stiro rovente da tre criminali.
Senza nulla togliere al tema della violenza sulle donne, quello della violenza sugli anziani ( uomini e donne) è ancora più devastante. Lo ricorda sempre Libero statistiche istat alla mano: omicidi, percosse, lesioni dolose, furti e rapine sono in crescita esponenziale anno dopo anno.
Non si tratta solo di individuare i colpevoli, cosa che spesso le forze dell’ordine riescono a fare grazie alle nuove tecnologie che individuano le tracce biologiche dei responsabile nel luogo del crimine.
Si tratta di poter comminare pene certe ed adeguate che fungano da deterrente. Perché il problema resta la prevenzione. Anche ammesso che vengano presi e puniti i banditi, l’esistenza dei due coniugi di Piacenza D’Adige è rovinata per sempre: vivranno nel terrore gli anni che restano loro da vivere.
Sul piano generale mancano politiche adeguate anche di semplice assistenza per gli anziani: non si può contare sul volontariato, sulla rete sociale, su ciò che resta delle parrocchie, sui fondi esigui dei servizi sociali dei comuni.
La politica dovrebbe capirlo anche per puro calcolo di convenienza politica. Di giovani infatti ce ne sono sempre meno, e tra loro si registra il più alto tasso di assenteismo. Gli anziani invece sono sempre più numerosi e, mediamente, alle urne ci vanno.
Non sono angosciati dal futuro ma dal presente. Non pensano alle opportunità di lavoro avendo esaurito la vita lavorativa. Vorrebbero stare tranquilli e sereni; vedersi garantita la sicurezza tra le mura domestiche o quando escono a fare il bancomat, a portare la sera il sacchetto della spazzatura nel cassonetto. Vorrebbero poter tenere in casa un po’ di contante senza apprensioni. Sia che abitino in città che in aperta campagna.
Invece, di fatto, troppi di loro sono soli e abbandonati.
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