Ieri sera il Tg di Sky raccontava dei dieci dipendenti dell’ospedale di Brindisi sorpresi a rubare nella farmacia del loro ospedale. Non è escluso che anche qualcuno dei dieci voti 5 Stelle al grido di onestà, onesta! Mandiamoli a casa questi ladri di politici!
Non mi risulta che un politico sia mai stato sorpreso a rubare nella farmacia del suo ospedale. Non ne ha bisogno, non gli mancano più ghiotte occasioni, direte. Ma il ragionamento va rovesciato: se uno dei dieci di Brindisi avesse mai un ruolo e il potere del politico, cosa combinerebbe?
I giornali oggi non riportano la notizia. Chiaro: sono così numerosi quelli che rubano sul posto di lavoro, pubblico e privato, da non far più notizia…
Fa ancora notizia, al momento, il parroco di Spinea, don Flavio Gobbo, che ha fatto le valige ufficialmente per una “situazione di affaticamento”. Ma Il Gazzettino racconta che dai conti della parrocchia sono spariti 200-300 mila euro; e che la sua perpetua aveva la passione per il gioco d’azzardo…
Immagino che anche il parroco di Spinea dal pulpito predicasse onestà, onestà! Aggiungendo che quei ladroni dei politici finiranno tutti all’inferno.
Dobbiamo ricordare i furbetti del cartellino che, da San Remo in giù, dilagano dovunque? Dovunque carabinieri o guardia di finanza piazzino una telecamera. Dei tanti che, quando vanno a (far finta di) lavorare, usurano il computer a furia di giocare in rete? Dei tanti che di fatto rubano lo stipendio?
Ben che vada noi cittadini siamo ladri tanto quanto i politici. Con un’aggravante: che crocifiggiamo loro, i politici, convinti così di purificare e santificare noi stessi.
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