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IL MIGRANTE ENTRA NELL’URNA

Ieri Angela Markel, nel presentare al congresso della sua Cdu, la candidatura al quarto mandato da cancelliera, ha parlato anzitutto e quasi esclusivamente di immigrazione. Non solo da limitare ma da abbinare ad una rigida integrazione alla cultura tedesca di usi e costumi (religiosi) islamici. Simboleggiati dal velo che – ha detto – “va vietato dove possibile”
Lei, che era il fulcro dell’Europa umanitaria e accogliente, ha fatto un totale dietrofront; a conferma che l’immigrato entra nell’urna, cioè che il governo dell’immigrazione è cruciale per vincere o perdere le elezioni.
Nelle nostre urne c’è già entrato domenica scorsa: pochi dubbi che la valanga dei no sia stata un no anche e anzitutto alle politiche migratorie fin qui attuate dal governo Renzi.
Pochi dubbi che sarà il tema cruciale quando la Consulta avrà deciso quando e come riportare il nostro Paese ad elezioni anticipate.
E qui è interessante pensare alla posizione dei principali concorrenti: molto netta, molto respingente, quella della Lega. Che però si chiama Lega Nord… e resta da vedere quanti voti potrà prendere al Centro e al Sud.
Molto netta, molto accogliente, cattolico-boy scout-accogliente, quella propugnata dal Pd. Da tutto il Pd, compresa la minoranza bersaniana.
Ambigua quella di Forza Italia. Berlusconi di immigrazione non parla. Qualunque forzista, tranne lui, ne parli è ininfluente.
Particolarmente interessante la posizione del concorrente che oggi sembra nettamente favorito: il Movimento 5 Stelle. Fin’ora Beppe Grillo sull’immigrazione ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte, anche perchè raccoglie consensi elettorali trasversali ai partiti tradizionali.
Ma da qui al voto politico, col migrante nell’urna, anche lui dovrà dire in modo chiaro ai cittadini se è accogliente o respingente.

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