E Dai , Papa Francesco, non fermarti a metà del guado! Dopo aver chiuso le fontane del Vaticano, di fronte all’emergenza idrica, ordina anche di prosciugare le acquasantiere in tutte le chiese! Basta con questi sprechi inutili!
Finito il tempo in cui i sacerdoti organizzavano le novene nei campi invocando la pioggia con le preghiere. Adesso, in modo laico e pragmatico, si chiudono le fontane.
Definire le iniziative di questo Pontefice è arduo. Limitiamoci a dire che è un modaiolo: sempre in prima linea a dare l’esempio su come affrontare le emergenze più stringenti. (Che poi nelle chiese il flusso dei fedeli sia rinsecchito, questo è secondario…)
Per carità, è innegabile che ci sia un’estate di siccità. In compenso c’è l’alluvione continua della drammatizzazione: i raccolti agricoli? Distrutti al 60%! Danni per miliardi di miliardi! Tanto vale dire che sono distrutti al 100% e che, assieme ai tanti africani, è arrivato qui anche il Sahara…
L’emergenza idrica, che si profila in diverse città e regioni, è dovuta anzitutto al nostro voto: no alla privatizzazione dell’acqua! L’acqua è un bene pubblico! Va bocciato, ed è stato bocciato, il referendum che voleva affidare ai privati la gestione delle reti idriche. E cosi’ l’acqua se la beve il pubblico, cioè le municipalizzate, che continuano a gestire – a costi spropositati – le reti vecchie e scassate con una dispersione superiore al 40%…
A Roma, di fronte al disastro dell’Atac, i radicali stanno raccogliendo le firme per proporre, tramite referendum, la privatizzazione dei trasporti. Ma scherziamo?! I trasporti sono un bene pubblico (come l’acqua) e pubblici debbono restare! Anche se poi gli autisti Atac, invece che guidare i mezzi, fanno gli idraulici in nero…
Poco importa se gli autobus non girano, se la metropolitana chiude. Come le fontane di piazza San Pietro e dei giardini vaticani. Tanto abbiamo Papa Francesco che ci risolve lui i problemi.
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