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PRIMA SICILIANI, POI GRILLINI

Il nostro dna (usi e costumi antichi) è ben più radicato delle opzioni partitiche: se c’è da scegliere non c’è dubbio che prevalga. Emblematico ciò che sta accadendo in Sicilia.
Il candidato presidente dei 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, ha annunciato che nella sua squadra entra, come assessore regionale in caso di vittoria, l’ex sindaco di Licata Angelo Cambiano.
Ex perché l’agosto scorso è stato sfiduciato da sindaco (in modo brusco e pressoché unanime) all’annuncio che voleva accendere le ruspe e abbattere gli edificio abusivi nella suo comune in provincia di Agrigento.
Ora, all’idea di ritrovarselo come assessore regionale, sono insorti i 5 Stelle di Licata: hanno chiuso la sede del movimento e annunciato che non faranno campagna elettorale. Perché, dicono, c’è un “abusivismo di necessità” che non può essere demolito. Scontato osservare che sono prima siciliani e poi pentastellati.
Ma più che “di necessità”, in Sicilia, l’abusivismo è storico. Ho visto di persona intere cittadine dove non un solo edificio era stato costruito con regole e permessi: tutti abusivi.
Ma tutti (o quasi) evasori anche noi Veneti negli anni Sessanta, che garantirono il boom economico nella nostra Regione. E non arrivò l’Arcangelo tributario a convertici al rispetto delle regole fiscali da un giorno all’altro. Ci sono voluti decenni per raggiungere (quasi) il risultato.
Così la Sicilia, governata in modo indecente dal dopoguerra ad oggi. Con un’autonomia tradotta in mancanza di responsabilità, cioè in una spesa pubblica dissennata foraggiata dalla fiscalità nazionale. Con politici, di tutti i partiti, impegnati solo a dispensare clientelismo, a consentire qualunque violazione delle regole. Abusivismo compreso. Quindi la prima responsabilità non è di chi ha costruito case fuori legge, ma di chi ha permesso ai siciliani di farlo impunemente.
Ed è solo ridicolo pensare che arrivi il “cavaliere sulla ruspa bianca” a radere al suolo, improvvisamente, metà del patrimonio edilizio siculo. Anche qui ci vuole (ci vorrebbe) buonsenso, con un vasto programma di rieducazione civica da attuare nel tempo. Persino i tedeschi non sono diventati tedeschi in un giorno: ci hanno messo secoli.
Se mai sono puerili queste grida a 5 Stelle “onestà, onestà!”, “legalità, legalità!”. Come se bastasse che vadano loro al governo a Roma, in Sicilia, o a Palazzo Chigi, per ottenere una subitanea conversione di massa in tutto il Paese.

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