Non che non sia grave questa “par condicio” della violenza nera e rossa, con quanto accaduto ieri a Palermo e a Perugia. Ma l’enorme risalto che le stanno dando tutti i media rischia di avere un effetto preciso: la resurrezione degli estremismi che, fortunatamente, nel nostro Paese vanno verso l’estinzione.
Gli esponenti di Forza Nuova che manifestarono davanti alla sede di Repubblica erano quattro gatti. I centri sociali stanno spopolandosi, anche perché leader carismatici come il veneto Luca Casarin sono ormai in pensione e non si intravvedono sostituti.
Restano, certo, rigurgiti di violenza ma nemmeno lontanamente paragonabili alle stragi compiute negli Anni 60-70 dai brigatisti rossi e dal terrorismo nero.
In questo senso mi pare del tutto spropositato che Il Gazzettino titoli oggi: “ L’anarco-insurrezionalismo minaccia più seria della Jihad”…
Tutti i partiti o quasi cavalcano “l’onda” che fa loro comodo convinti di trarne un profitto elettorale. Quando un Paese serio dovrebbe prendere le distanze da ogni forma di estremismo a prescindere dal colore dell’onda…Ma siamo il Paese che siamo.
Istruttivo lo sfregio alla lapide di Aldo Moro con la scritta “a morte le guardie” firmata con la svastica. Dimostra che i neonazisti la pensano allo stesso modo dei brigatisti rossi che ammazzarono gli uomini della scorta di Moro.
Un altro leader storico della Dc, Amintore Fanfani, parlò allora di “opposti estremismi”, intendendo che erano uguali al di là del colore politico e dei progetti sbandierati.
Lui aveva capito tutto. Noi abbiamo dimenticato tutto.
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