Piccolo ricordo storico per gli smemorati: come mai dal 1994 non abbiamo mai avuto continuità di esecutivi, come mai ogni volta si passava da un governo di centrodestra (Berlusconi) ad uno di centrosinistra (Prodi) e viceversa? Come mai Monti quando, dopo aver governato, ha provato a fare un suo partito è defunto? Come mai oggi il Pd è ai minimi storici e il centro di Alfano è scomparso?
Risposta ovvia. Chi governa il nostro Paese una cosa anzitutto si garantisce: la sconfitta, la morte elettorale.
Dal che se ne deduce che tanto Salvini quanto Di Maio sarebbero degli autolesionisti per il proprio partito se lo portassero al governo. Specie oggi che c’è da varare una manovra, un Def (Documento di economia e finanza) che non potrà che essere da lacrime e sangue.
Facile elargire promesse elettorali. Masochismo puro andare al governo e dimostrare così che sono inattuabili. Stando all’opposizione (o comunque defilati) Salvini e Di Maio hanno tutto da guadagnare; andando al governo del Paese tutto da perdere.
Quindi è puro gossip quello sulle trattative, più o meno segrete, che i due starebbero già portando avanti per varare assieme (o anche no) un esecutivo.
Sull’altro versante la resurrezione del Pd – Renzi o non Renzi – è garantita solo standosene qualche annetto all’opposizione.
Il nostro Paese è semplicemente ingovernabile. Perché è incartato tra debito esorbitante, spesa pubblica alle stelle, impossibilità di ridurla cioè di falcidiare gli statali; e poi tasse, burocrazia, scarsa produttività.
L’unica soluzione seria l’aveva prospettata Enrico Letta parlando di “politica del cacciavite”: cioè puoi solo cercare di dare un’aggiustatina qua e là. Mentre gli elettori pretenderebbero il demolitore, seguito dalla radicale ricostruzione del Paese. Pura fantasia sganciata dalla realtà.
Quindi cosa succederà? La soluzione più logica e probabile sembrerebbe quella di un Gentiloni bis (o chi per lui) inteso come governo tecnico che vari alcuni provvedimenti dolorosi e inevitabili, senza che alcuna forza politica sia chiamata ad assumersene direttamente la responsabilità. Una riedizione della “non sfiducia”. E poi si vedrà…
Se non vuoi la morte elettorale, tutti all’opposizione e nessuno al governo.
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