Definirla una follia, definire un pazzo l’autista senegalese che voleva bruciare il pullman con ragazzini e professori a bordo, vuol dire tutto e niente.
Senza dimenticare che, fosse andato in porto quanto da lui programmato, sarebbe stata la strage più atroce compiuta dal terrorismo islamico. Possiamo definire pazzo chiunque compia anche un semplice omicidio. La follia, l’aggressività, è insita in ciascuno di noi. Si tratta di capire cosa la innesca e se siamo capaci di controllarla.
Il fanatismo ideologico, politico e religioso è una miccia micidiale che esclude il disinnesco da parte di ne sia posseduto. Lui, massacrando i ragazzini, voleva vendicare i morti in mare attribuiti a Salvini e Di Maio.
Ovviamente se n’è discusso anche mercoledì con gli ospiti a Prima serata. E Nicola Atalmi, esponente storico della sinistra-sinistra del Veneto, ha ricordato l’ovvio: cioè che la responsabilità dei morti in mare non è né di Salvini né di un qualunque nostro governo ma di quei farabutti criminali degli scafisti che stipano i migranti su imbarcazioni a naufragio garantito.
Ma quanti ce ne sono di nostri politici e di cosiddetti intellettuali alla Saviano che sostengono l’esatto contrario: ossia che sono i respingimenti e la mancata accoglienza a provocare i morti in mare.
Costoro la pensano come Ousseynou Sy e hanno dato un contributo indiscutibile a rendere “operativo” il suo fanatismo. In lui e in altri come lui: cani sciolti, estranei a qualunque organizzazione, apparentemente integrati e quasi normali (l’alcolismo e gli abusi sessuali non c’entrano col terrorismo) e dunque impossibili da prevenire. Quindi queste “follie” sono destinate a ripetersi.
Anche perché la società multietnica è un dato di fatto, indietro non si torna. Ma il fanatismo dilaga (ovviamente anche tra i bianchi “ariani”) e lo scontro culturale-religioso-ideologico – continuerà ad innescare omicidi e stragi tra chi è incapace di controllare la propria follia.
Dopo di che, come non sono tutti uguali gli occidentali, non lo sono nemmeno i migranti. Chi proviene dall’Europa dell’Est compie crimini anche orrendi – deruba, pesta e ammazza i nostri anziani – ma non è preda del fanatismo né religioso né politico, non compie attentati terroristici. L’esperienza dimostra che questo accade con chi è arrivato dal mondo islamico. Sia una prima, una seconda o anche un’ennesima generazione apparentemente ben integrata.
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