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AFGHANISTAN PEGGIO DEL VIETNAM

 

Un po’ tutti stanno facendo il paragone tra la batosta militare degli Usa in Vietnam e adesso in Afghanistan. Ma quanto successo in queste ore a Kabul è molto più grave e preoccupante di quanto accadde a Saigon.

Allora ci furono molti profughi vietnamiti, ne arrivarono anche in Veneto: brave persone che non crearono alcun problema di integrazione e ordine pubblico. Adesso stanno già arrivando profughi dall’Afghanistan. Ma – al di là del fatto che non esiste una politica europea né di accoglienza né di ridistribuzione, come ha sottolineato anche Massimo Cacciari  –  il problema non sono i profughi, ma il trionfo nel fanatismo e del terrorismo islamici.

La caduta di Saigon non segnò il trionfo del comunismo. Mentre ora in America sono già molto preoccupati per come i terroristi islamici si apprestano a “celebrare” l’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre…

Sul Corriere Angelo Panebianco ha sottolineato che la Cina ha dato il pieno appoggio e aiuto ai talebani. E’ la real politik: i cinesi puntano a conquistare il mondo anche alimentando fanatismo e terrorismo islamici. All’asse Cina-talebani non si può rispondere con l’asse tra Usa e un’Europa che militarmente e politicamente non esiste.

Servirebbe – ha scritto sempre Panebianco – l’asse Usa-Russia, ma gli americani pensano che Putin non sia abbastanza democratico per fare l’alleanza. Loro, gli americani, che hanno appoggiato e foraggiato i più biechi dittatori del Sud America, adesso si interrogano su quanto Putin sia o no democratico…

Il risultato certo è che il terrorismo islamico dilagherà in Europa e nel resto dell’Occidente.

Ripeto e chiudo: il tremendo problema derivante dall‘apocalisse afghana non sono i profughi ma il fanatismo e il terrorismo islamico. Basterà un ddl Zan per evitare alle donne occidentali l’obbligo del burqa?…

 

10 commenti - 1.318 visite Commenta

martello carlo

Tranquillo ZWIRNER, stia sereno, in Italia abbiamo la LAMORGESE che ha già detto che ci sono troppi AFGANI ( che sono più e meno uguali ai PAKISTANI ) nei Balcani, sono trattati male e che quindi dobbiamo portarli tutti qui e metterli negli alberghi 5S.
Gli unici che non verranno i Italia sono quelli che non sono sicuramente talebani: i nostri collaboratori che rischiano la carotide nella completa incompetenza DIMAIANA.
Scherzi tragici a parte lei è andato subito al pratico: la fuga da KABUL, più che somigliare, in peggio, a quella da SAIGON, mi sembra quella del RE VITTORIO EMANUELE a BRINDISI e la resa ( tradimento ) quella dell’8 Settembre.
BIDEN si è rivelato un BIDONE: la sconfitta in questi termini di tutto l’occidente, non farà che esaltare e rinfocolare il fanatismo islamico che in Europa per ora covava sotto la cenere: vedremo presto le conseguenze dell’immigrazione incontrollata ed allo stato brado: già ora, tra pie donne e gay pride, si può notare , se non una voglia di accogliere a prescindere, il timore di offendere la comunità musulmana che ormai viaggia verso i 2 milioni di proseliti.
A questo punto mi pongo un interrogativo: il nuovo vento islamico impedirà la ZAN ZAN o la favorirà per avere di fronte una comunità ancora più debosciata e in completa confusione di GENDER? 🙁 🙁

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Silvestro

Credo si debba innanzitutto partire dai fatti.

La ritirata dall’AFGANISTAN non è un evento imprevisto. Se ne parla riservatamente da almeno tre anni e a Doha in Qatar dove gli studenti islamici (cioè i terroristi che adesso nessuno vuole riconoscere) si sono seduti come rappresentanti ufficiali dello Stato afgano davanti ai delegati USA con la benedizione di TRUMP. Li si è discusso a lungo su quale fossero le condizioni per abbandonare il territorio: cosi è stato senza nemmeno sparare un colpo.

https://formiche.net/2020/09/doha-il-futuro-afghanistan/

E’ imbarazzante invece constatare come le “intelligence” dei vari Stati si siano dimostrate impreparate a questa soluzione amplificando l’immagine della sconfitta e della ritirata vergognosa.

Questa vicenda offre l’occasione per riflettere sul ruolo in politica estera sostanzialmente assente dell’Europa (Italia innanzitutto). Una politica estera univoca, organizzata, finanziata ed autonoma consentirebbe di svincolarci dalle scelte USA sempre più orientate a perseguire gli interessi esclusivamente nazionali: Gli Usa se ne vanno, e lasciano a noi tutte le conseguenze di profughi e flussi migratori. Non si può ringraziare gli USA quando chiediamo loro di bombardare il KOSOVO, oppure essere loro grati se bombardano la SIRIA perché ci preservano dall’ISIS, ma lamentarci (tardivamente) dei bombardamenti sulla Libia, o se decidono univocamente di abbandonare l’Afganistan. In questo modo facciamo solo i piagnoni ed i paraculo degli americani.

20 anni fa non c’erano gli iPhone, la Cina non era ancora entrata nel WTO, Kabul era un agglomerato di 500mila abitanti. Oggi KABUL è una città di 5milioni di abitanti dove si conduce una vita relativamente “normale”: le donne possono studiare, possono svolgere una attività autonoma, il livello scolastico generale è cresciuto, il velo ed il burka sono abbigliamenti non più rigorosi e cosi diffusi.
Si tratta ora di vedere se queste generazioni riusciranno a incidere in modo permanente sulle abitudini generali di vivere anche senza il contributo dei Paesi occidentali.

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martello carlo

Il discorso sui 20 anni fa di Kabul l’ho sentito tale e quale stamane su OMNIBU; qualcuno ha aggiunto che quindi l’intervento NATO ha ottenuto dei risultati, come se i risultati dipendessero da 10 cm in più o in meno delle gonne o dal poter masticare il chewing gum, risultati conseguiti in 20 anni di guerra e che svaniranno in poche ore.
BALLE: questa è una sconfitta a tutto campo, una sconfitta soprattutto della “civiltà ” e cultura occidentali, occidente in cui si sta mettendo in discussione, distruggendo ogni valore morale ed etico come se fossimo gli unici al mondo e la partita si giocasse in casa e non ci rendessimo conto che ormai una casa non ce l’abbiamo più, infiltrati come siamo da popoli i più disparati, gente che parla poco ma al momento giusto sa agire: ponti e porte aperte, diritti a tutti, non solo a noi stessi, ma anche all’ultimo arrivato.
ZERO DOVERI, basta guardare l’attuale disputa sui vaccini e l’accanimento con cui si propugna una legge inutile e demenziale come la ZAN.
Tutto sommato mi verrebbe da dire, come ha detto BIDEN: ” è ora che gli afgani si difendano da soli “: speriamo che non sino quelli cui vuole aprire la strada la nostra MINISTRA DELL’INTERNO.
Possiamo fare un paragone tra questa débacle con le torri gemelle? Forse è peggio: non si tratta di 2 grattacieli, ma del colpo, forse finale, ad una società e civiltà decadenti.
Bah, mi sa che ho esagerato, sarà la nostalgia del mare, a casa, mentre il silenzio per le strade è DEPRIMENTE 🙁

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marco.com

Yankee go home
Spiegate a Zwirner che “home” non significa “Afghanistan”
Oppure che provasse a mettere d’accordo i suoi neuroni

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marco.com

Io, M.Z., bianco benestante sono seriamente preoccupato per il mio status.
Dei talebani, del Vietnam, non me ne frega un c.

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Silvestro

A riprova di come tutto si intreccia e si ricollega, leggo che GHOLAM ROUANI il comandante dell’intelligence talebana è stato il prigioniero numero 3 a Guantamo dalla fine del 2001 fino a metà del 2007, per essere successivamente trasferito a Kabul nell’apposito carcere di Pul-e-charkhi.
Le sue tracce poi si perdono tra sparizioni e racconti di spionaggio tutti da verificare, fino a ieri, quando è ricomparso sui quotidiani tra gli occupanti del palazzo Presidenziale di Kabul.

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Mario56

BIDEN:
Non siamo andati a esportare la libertà e la democrazia.
Siamo andati per combattere i terroristi del 11 settembre.
Osama Bin Laden lo abbiamo ucciso.
La nostra missione è finita. Non possiamo spendere all’infinito, logorandoci.

Sentito @ GATON?
Agli USA non frega niente esportare modelli. Questo viene dato in pasto solo ai boccaloni.

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Mario56

Concordo, Marco.com.
Pare ci sia però poca resistenza degli Afghani al regime del terrore talebans.

Per @ gaton
è un nuovo modo di scrivere. Futurismo di Marinetti.
Abroghiamo tutte le regole.

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