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RIMBOCCARSI LE MANICHE, NON BUSSARE DAL SINDACO

 

"Si esce dalla crisi anche lavorando di più”.” I disoccupati devono darsi una mossa”. Due dichiarazioni di Berlusconi che hanno suscitato critiche e accuse al premier: come si fa a dire a chi non ha il lavoro che deve lavorare di più?! In questo modo si offendono i disoccupati, si irride al loro dramma! Critiche e accuse che non condivido. Semplicemente Berlusconi, da self made man, ha istintivamente un approccio liberale e non statalista. Se mai la critica che si può fargli è di non seguire l’istinto, di predicare bene e razzolare male: li avesse lasciati, a darsi una mossa da licenziati, tutti i dipendenti Alitalia invece che darsi da fare lui a costruire un carrozzone semipubblico (cioè risanato a carico della fiscalità generale) dove ricollocarli… Quanto ci sarebbe piaciuto vedere hostess e piloti andarsene via col loro scatolone in mano, come quelli della Lehman Brothers, a cercarsi un posto in altre compagnie aeree!

Tornando alle due frasi di Berlusconi, mi vien da dire che tentano di evitare la completa meridionalizzazione del nostro Paese. Meridionalizzazione intesa come abitudine, come pretesa, che sia il pubblico a risolvere ogni problema. Con il cittadino che resta a braccia conserte in attesa che la manna piova dal cielo statalista. Mi viene in mente, come paradigma, quella folla vociante di Pianura che protesta, che inveisce, che si aspetta, che elenca i propri diritti e, nel frattempo, non faceva nemmeno la fatica di gettare il sacchetto della ‘monnezza a qualche metro di distanza dalla scuola dei suoi figli…

Intendiamoci: di fronte ad una crisi economica così seria anche i liberali integrali come me capiscono che non si può prescindere da un intervento pubblico. E’ una necessità. Ma non dimentichiamoci nemmeno che questo intervento ha sempre corrotto: tanto gli imprenditori (che hanno sostituito il rischio d’impresa con il lobbismo) quanto i lavoratori (illusi di aver diritto al posto di lavoro a prescindere). Quindi va trovato un equilibrio. Insistendo, come ha fatto appunto Berlusconi, sull’impegno individuale, sulla necessità che il singolo si dia da fare, che esplori lui per primo tutte le opportunità, e non si sieda in attesa dell’aiutino di Stato.

Una lezione precisa ci arriva anche dagli immigrati che hanno fatto le valige per andare a cercare il lavoro dove c’è. Esattamente come facevamo noi veneti fino a cinquanta-sessanta anni fa. Certo nei loro Paesi nemmeno si sa cosa siano gli ammortizzatori sociali che da noi fortunatamente esistono; ma non illudiamoci che questi ammortizzatori possano essere rifinanziati all’infinito né risolvere ogni problema.

Bisogna rimboccarsi e maniche e non andare a bussare dal sindaco. Uno dei risvolti più inquietanti è appunto questo: tutti i sindaci veneti che partecipano alle nostre trasmissioni (e sono molti) segnalano la stessa cosa: mai prima di adesso – raccontano – si erano ritrovati con così tanti cittadini in Comune a domandare loro un posto di lavoro. Inquietante: la meridionalizzazione del Veneto arriva oggi andando a bussare dal sindaco. La ricchezza è arrivata ieri quando i veneti (tutti o quasi) si rimboccavano le maniche e creavano loro il lavoro; o andavano a cercarlo anche in Australia, non nel municipio sotto casa.


 

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