Le celebrazioni del 25 Aprile nel nostro Paese hanno avuto l’obiettivo primario, la parola d’ordine, di negare l’esistenza dei gemelli siamesi. Negare ciò che tutta la storiografia del resto d’Europa da per scontato: cioè appunto l’esistenza dei gemelli siamesi, nazifascismo e comunismo, del tutto equiparati quanto a nefandezze. Tutti gli storici (tranne quelli italiani ancora preda de “l’egemonia culturale”) parlano dei due totalitarismi che hanno funestato la storia del Novecento, provocando stragi e devastazioni mai conosciute prima nella storia dell’umanità. Decine e decine di milioni di morti: questa è l’eredità lasciata tanto dal nazifascismo quanto dal comunismo.
Da noi, col fatto che un gemello aveva dato un contributo a seppellire l’altro, si è negato e tutt’ora si nega che fossero gemelli. Lo si fa contro ogni evidenza. In Spagna, tanto per fare un esempio, il gemello fascista franchista seppellì la dittatura che i comunisti stavano instaurando. Ma non per questo portò la democrazia: semplicemente sostituì ad un totalitarismo l’altro. Altrettanto avrebbero fatto i comunisti in Italia se non ci fossero stati gli americani e quegli accordi internazionali che assegnarono il nostro Paese al campo dell’Occidente e delle libertà democratiche.
Fin’ora il 25 Aprile ha cercato, appunto, di negare l’esistenza dei gemelli siamesi. Ed ha potuto farlo appellandosi ad una Costituzione che è fondata sull’identica negazione. Una Costituzione che è antifascista e non anche anticomunista, che chiude tutti e due gli occhi sull’altro totalitarismo. Che giustamente vieta la ricostituzione del partito fascista e ignobilmente permette le varie rifondazioni comuniste giunte fino ai giorni nostri. Ovviamente non sbaglia la storia che – cifre e documenti alla mano – condanna senza appello entrambi i totalitarismi. E’ strabica la nostra Costituzione che ne ignora uno perché l’aveva rappresentato tra i suoi Padri costituenti. (Così come dei costituenti nazifascisti costretti alla convivenza democratica avrebbero stilato una Carta solo anticomunista).
Lo strabismo della nostra Costituzione ha fatto sì che solo gli eredi del fascismo dovessero compiere un’abiura completa per rientrare nel gioco democratico, come successo con Gianfranco Fini che è arrivato a definire il fascismo “male assoluto”. Mentre gli eredi del comunismo, gli eredi di quel Togliatti che fu consapevole e complice dei crimini staliniani, sono sempre rimasti in gioco senza dover compiere nessuna abiura; ed anzi continuando ad alimentare la favola del gemello unico.
Può darsi che oggi il “partigiano Silvio”, scendendo in piazza questo 25 Aprile, ristabilisca una volta per tutte la verità storica dei gemelli siamesi. Ma ormai, appunto, interessa solo agli storici. Poco agli italiani del 2009. Siamo in ritardo di oltre 60 anni
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