Mariastella Gelmini è proprio di sinistra. Anzi è il ministro della pubblica istruzione più a sinistra nella storia della nostra repubblica. Lo è perchè impegnata a riqualificare la scuola pubblica che resta il primo strumento di promozione sociale anzitutto per quelle classe meno abbienti che la sinistra per prima dovrebbe tutelare. E la scuola pubblica la riqualifichi solo reintroducendo il merito: cioè la promozione per gli studenti che si impegnano e la bocciatura per i cialtroni che non lo fanno.
La Gelmini è di sinistra perchè applaude alla timida risalita della percentuale dei bocciati, ed assicura che continuerà a crescere nei prossimi anni fino ad attestarsi su percentuali Ocse. La scuola che promuove tutti non serve a nessuno. Non premia chi da di più, non stimola ad aumentare le proprie conoscenze e competenze, ossia tutto quello che poi nella vita fa la differenza. I figli dei benestanti possono andare a studiare all’estero; possono sperare che basti ereditare l’azienda o lo studio professionale dei loro genitori. Sono i figli delle persone comuni che non hanno alternative; che hanno bisogno di diplomi e lauree assolutamente qualificanti per ottenere una promozione sociale ed economica. Ed i titoli di studio sono qualificanti, ti aprono la porta a lavori gratificanti e ben remunerati, solo se arrivano dopo la più dura delle selezioni. Democrazia significa garantire a tutti di poter arrivare al titolo di studio. Non garantire a tutti di conseguirlo, perchè questo lo garantisci solo promuovendo anche gli asini – come ha fatto negli ultimi decenni la nostra scuola pubblica – cioè rendendo carta straccia lo stesso titolo di studio.
Ma la Gelmini è di sinistra anzitutto perchè vuole cancellare la più vergognosa ingiustizia patita dai nostri giovani. Ci sono, e li conosciamo tutti, tanti ragazzi seri che sanno dare il giusto valore allo studio: che vanno anche in discoteca, che praticano sport e hanno i loro interessi, che non vivono da seminaristi ma che ritengono l’impegno scolastico prioritario sul resto. Sono quei ragazzi che tutti noi vorremmo avere come figli, perchè ci sembrano i più seri e i più maturi. Sono quei ragazzi e quelle ragazze che la sinistra per prima giudica alternativi alle veline e alle Noemi: perché non pensano di farsi strada nella vita esibendo il book delle loro foto, ma a seguito dell’impegno quotidiano sui books cioè sui libri di testo. Vi sembra giusto umiliare queste ragazze e questi ragazzi mettendoli sulle stesso piano dei cialtroni e dei bulletti e della aspiranti veline? No di certo. Ma è proprio quello che ha fatto la scuola pubblica italiana promuovendo tutti, gli studiosi al pari degli asini, gli studenti educati come i bifolchi, i giovani seri e quelli debosciati.
Li hanno umiliati e messi sullo stesso piano insegnati e presidi che, per primi, hanno voluto sottrarsi a qualsiasi controllo; che promuovevano tutti per non essere giudicati e bocciati loro. Ma la responsabilità capitale è di una classe politica, di ministri della pubblica istruzione che vanno ascritti alla destra più demagogica, populista e becera. La destra che se ne frega del futuro dei figli della gente comune. Per fortuna adesso è arrivata la Gelmini. Finalmente un serio ministro di sinistra che boccia gli alunni somari e vuol pagare meglio solo gli insegnanti più preparati.
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