Indecente domenica sera lo spettacolo dei tifosi della Lazio che tifavano contro la loro squadra; che fischiavano il loro portiere, Muslera, colpevole di…parare, cioè di non spalancare la porta agli attaccanti dell’Inter; che fischiavano Zarate colpevole di…cercare il gol. La Lazio doveva perdere e l’Inter doveva vincere per impedire all’odiata Roma di conquistare lo scudetto. Indecente? Diciamo meglio: tipicamente italiano
Restando fedeli all’assunto che il calcio è specchio fedele dell’intera società italiana, i tifosi della Lazio mi hanno ricordato quegli elettori di sinistra ai quali poco importa il risultato della loro squadra: l’importante è che perda l’avversario, che vada a casa l’odiato Berlusconi. E quindi non importa avere un progetto vincente, che convinca la maggioranza del corpo elettorale. Si tifa per il furore (autolesionista) dei Di Pietro e dei Travaglio; invece di lottare sul campo, si spera che il giudice ( non di gara, ma di tribunale) estragga il cartellino rosso…
Non siamo inglesi né con il calcio né con la politica. Nel calcio si sprecano gli esempi di tifosi inglesi che sostengono sempre e comunque e solo la propria squadra, anche quanto è sotto di tre gol, anche quando non ha speranze né obiettivi. Non esiste di tifare contro. L’ultimo esempio lo stesso pomeriggio di domenica con il Sunderland, squadra tranquilla e senza più obiettivi, che ha fatto sputare sangue al Manchester, che non ha regalato nulla.
Non parliamo della politica. Basti ricordare, per il confronto con la stretta attualità italiana, Peter Mandelson, ministro di Tony Blair che nel ’98 si dimise per non aver dichiarato un prestito ricevuto per acquistare la casa…Claudio Scajola invece si sdegna per le ombre e i sospetti che ricadrebbero perfino su suoi famigliari.
E dire che ci metterebbe un attimo a fugarli: basterebbe che spiegasse come si fa ad acquistare un appartamento di 180 metri quadri, con vista sul Colosseo, solo con un mutuo di 610 mila euro. Un prezzo da vista sul Bentegodi o sull’Euganeo, cioè da periferia veneta e non da cuore antico della Capitale…
Invece Scajola è convinto di essere…Oscar Luigi Scalfaro. Lo ricordate l’allora presidente della Repubblica che si limitò a tuonare il suo sdegnato “non ci sto’!”, invece di spiegare cosa avesse fatto con quei cento milioni in nero che riceveva ogni mese finché era stato ministro degli Interni?
Accosto volutamente Scajola a Scalfaro per chiarire che il problema non è destra o sinistra, ma italiani o inglesi. Un po’ tutti noi italiani, compresi quei 4 milioni e 600 mila che in larga misura rubacchiano l’assegno di invalidità o inabilità. Compresi i milioni di evasori fiscali e i milioni di evasori dal lavoro. Insomma dal calcio alla politica e oltre, è una questione di (mal)costume nazionale che ci rende molto diversi dagli inglesi (e dai nord europei in genere).
Festeggiamo l’unità di Italia che un obiettivo lo ha raggiunto. Quello che indicava Leonardo Sciascia quando diceva: “Il problema non è più la Sicilia, il problema è il resto del Paese che assomiglia sempre più alla Sicilia”…
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