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ROM E GIUSTIZIA FAI DA TE

 

 

In attesa che entri in vigore il decreto sicurezza di Maroni e produca qualche effetto anche sul fronte rom, i cittadini e Napoli e non solo (pure a Novara) hanno cominciato a prendere d’assalto i campi nomadi armati di spranghe e con lancio di bottiglie molotov. Siamo alla giustizia fai de te.

L’editorialista de La Stampa, Luca Ricolfi, non si limita a denunciare il fenomeno ma aggiunge che, proprio perché è una strada sbagliata, pericolosa e che non risolve i problemi, proprio per questo dobbiamo capire cosa alimenta la giustizia fai da te. E Ricolfi non ha dubbi: la tentazione di farsi giustizia da se nasce nel cittadino esasperato perché lo Stato lo ha lasciato solo in balia dei criminali. Giunge a fare un parallelo che mi sembra perfetto: “La giustizia fai da te – scrive – come la mafia prospera dove lo Stato si ritira o non fa il suo dovere”.

Comprendere questo rapporto di causa effetto è fondamentale per non dare un giudizio distorto, per non attribuire al cittadino colpe che sono anzitutto dello Stato. Non è escluso che ci siano anche dei fanatici, persone che hanno visto troppi film di Charles Bronson e indossano i panni del “Giustiziere della notte”. Ma siamo alla psicopatologia, sono casi psichiatrici. Mentre il giudizio politico è diverso: il cittadino comune, proprio perché paga le tasse vuole il rispetto del contratto sociale, cioè vuole che sia lo Stato con leggi, forze dell’ordine e magistratura a difenderlo. Non capisce perchè dovrebbe farlo lui quando ha pagato altri per garantire la propria sicurezza. Arriva ad impugnare la spranga solo se lo Stato lo abbandona, se lo lascia in balia dei rom. E magari arriva a metterli in fuga, come fatto dai napoletani di Ponticelli, quando doveva pensarci lo Stato a tenere i nomadi lontani dalle loro case e dai loro bimbi a rischio rapimento.

Ultima considerazione sul modo equilibrato e comprensivo con cui i mezzi d’informazione nazionali hanno trattato l’assalto al campo nomadi di Ponticelli con mazze e lancio di bottiglie molotov: hanno descritto i fatti, sottolineato quanto i cittadini napoletani fossero “esasperati” e non hanno aggiunto altri commenti. Non penso che avrebbero decritto nello stesso modo un assalto a un campo rom che fosse successo a Verona o in genere nel Lombardo-Veneto. L’esperienza insegna che qui da noi i cittadini non hanno diritto all’attenuante dell’esasperazione, se reagiscono è perché sono razzisti, xenofobi e preda di quella diffusa cultura leghista-naziskin che alimenta l’odio per il “diverso”…Che ci sia una sezione del Carroccio anche a Ponticelli?

 



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