Come siamo messi in questo Natale 2013 lo dice un immagine precisa: l’albero di Natale in catene.
Le associazioni benefiche che raccolgono fondi, ne mettono alcuni sparsi nelle città con accanto la cassettina per le offerte. Alberelli spogli, con qualche fiocco e nemmeno i gingilli. Ma li rubano lo stesso. Rubano perfino questi (oltre alle offerte). E così siamo ridotti a dover mettere la catena che leghi l’alberello al pilastro del portico, sperando che i predoni lo risparmino.
I nostri doveri di cittadini, in primis quello di pagare le tasse, non possono andare disgiunti dai doveri dello Stato: in primis difenderci dai predoni. Secondo utilizzare al meglio i soldi che versiamo: con una battaglia a sprechi e sperperi che sia pari almeno a quella contro l’evasione fiscale.
Battaglia questa che va indirizzata anzitutto sulle prede grosse, cioè le società di capitale. Invece vediamo fin troppo accanimento contro settori in piena crisi, come la ristorazione, con l’Agenzia delle entrate che va a controllare il numero dei tovaglioli mandati in lavanderia sostenendo che ad ogni tovagliolo corrisponde un coperto. Senza tener conto di quelli che usa il cameriere per servire o per pulire i tavoli…
Piccolo esempio di sperperi non più tollerabili: le barricate per impedire la privatizzazione dei trasporti pubblici. A Genova e non solo. Anche qui da noi si ostacola la fusione fra trasporto cittadino e provinciale, che comporta risparmi e migliore qualità. La ostacolano i dipendenti del trasporto cittadino, che hanno il contratto da pubblico impiego, e temono di essere equiparati ai trasporti provinciali già privatizzati.
la crisi c’è per tutti, e non consente più il mantenimento di privilegi e benefit per chi lavora nel pubblico (tipo l’orario degli autisti che viene conteggiato da quando partono da casa e non da quando salgono al volante dell’autobus).
Sicurezza, battaglia a sperperi e sprechi: uno Stato che finalmente faccia il suo dovere. Questo l’augurio, anzi l’impegno per Natale, che dovrebbero assumere Letta e Napolitano.
Invece blaterano di una ripresa che vedono solo loro. E noi intanto ridotti a mettere la catena all’alberello, e magari anche al presepe. Che non rubino pure quello.
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