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GRILLO, D’ALEMA E LA COMPETENZA

Massimo D’Alema, a prescindere dall’antipatia che suscita quel suo approccio saccente da primo della classe, il primo della classe lo resta. Capace cioè di andare controcorrente sui luoghi comuni del rinnovamento e del giovanilismo.
Parlando di Europa, D’Alema mi faceva notare che al parlamento siedono personaggi di diversi Paesi con sette mandati alle spalle. Il massimo della competenza, dell’esperienza, della conoscenza dei meccanismi di governo. I più autorevoli e capaci
Il bello è che competenza ed esperienza sono la forza anche di Beppe Grillo. Perchè è riuscito a mettere in scena lo splendido – seguitissimo – spettacolo di ieri sera a Porta a Porta? Perchè fa lo show man da più di trent’anni! Perché era già esperto di comizi politici quando lo cacciarono 21 anni fa dalla Rai dopo le accuse ai socialisti di essere tutti ladri! Ed oggi, col tempo e l’esperienza, è ancora migliorato, ancora più efficace.
Dobbiamo invocare il vincolo di mandato anche per lui? Dobbiamo pretendere che, dopo dieci anni, anche lo show man si faccia da parte in nome del ricambio? Risultato: a Porta a Porta ci mandiamo Casaleggio o Roberto Fico o la Lombardi per garantire il sonno dei telespettatori di Vespa…
Intendiamoci, il ricambio è necessario. Ma è stupido generalizzarlo a prescindere. Chi si siede sul proprio lavoro e sceglie il tran tran, va stimolato e rimosso. Chi invece continua a lavorare con entusiasmo ed impegno, deve restare al suo posto nell’interesse della collettività.
Oggi il presupposto (a 5 Stelle) per andare a Roma o a Bruxelles, per diventare sindaco, è quello di non aver mai fatto prima né politica né amministrazione. Avere esperienza zero è la conditio sine qua non. Una follia, una stupidaggine. Come dire che da domani posso fare il medico solo se fino a ieri ho fatto il giornalista o il commercialista o qualunque altro mestiere, purchè non sappia nemmeno da dove cominciare la terapia.
Come dire che da domani ho il diritto di fare il comico (vero che per Silvestro sono già esperto del ramo…) o lo show man.
Abbiamo dei medici-politici incompetenti, di dubbia qualità ed onestà? Dobbiamo puntare a trovarne di migliori. Ma più la malattia è grave – ed il nostro Paese è un malato quasi terminale – più il medico deve essere esperto e competente. O andiamo a farci curare il cancro da Casaleggio?
Il paradosso è che Grillo, che deve il successo alla sua grande competenza, vuole circondarsi (e farci governare) da incompetenti.

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