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STATUTO LAVORATORI IN BIANCO E NERO

Quando fu varato lo Statuto dei Lavoratori, che Camusso & c. vorrebbero ancora in vigore, art.18 compreso, era il 1970. C’era la televisione in bianco e nero. Non esisteva nemmeno quella a colori; per non parlare dei telefonini, dei tablet, di internet e del mondo globalizzato.
Il mondo anzi era diviso in due: Europa dell’Est costretta nella miseria del comunismo; il che bastava a rendere tutta l’Europa dell’Ovest un territorio prospero in costante crescita economica.
E’ passata un’era geologica, ed ideologica.
Quando Renzi osserva che la Camusso difende le ideologie e non i lavoratori, ha perfettamente ragione: certi sindacalisti sono fermi al passato, senza accettare e capire che mai più ritornerà. Quanto ai lavoratori sono in balia di evidenti ingiustizie sociali: privilegi del contratto del pubblico impiego rispetto al contratto privato, “diritti acquisiti” a fronte del precariato sempre più diffuso.
Non si tratta di discutere quanto incida, quanti siano i tutelati dall’art.18, ma di capire che il principio del posto fisso è una follia nel mondo del lavoro globalizzato.
Chiedevo ad un noto imprenditore di sinistra, Massimo Carraro che fu candidato Pd alla presidenza del Veneto, se abbiano senso la programmazione e le cosiddette politiche industriali. Mi ha risposto con un no deciso, spiegando che “oggi un imprenditore non sa nemmeno lui cosa produrrà tra due o tre anni!”
Chiaro? Se sbagli prodotto e non ti adegui in un lampo al mercato, l’azienda va a catafascio. Vi pare che in queste condizioni si possa invocare la tutela del posto fisso?
Stai semplicemente illudendo il lavoratore di vivere ancora in un mondo in bianco e nero, che non esiste più. Lui per primo, il lavoratore, deve sapere che è essenziale l’aggiornamento continuo, l’acquisizione di sempre nuove nozioni e professionalità.
La formazione è fondamentale. Finanziando corsi veri, non quelli tarocchi utili solo a far intascare soldi pubblici a chi li organizza.
Non so cosa riusciranno a combinare Renzi e i suoi ministri, quale riforma del mercato del lavoro. Ma loro almeno sono post-ideologici, hanno capito che Jurrasic Park ha chiuso i battenti. La Camusso invece pensa di vivere ancora nell’era dei brontosauri.

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