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VOGLIO VIVERE UN SOGNO

I colleghi veronesi mi hanno fatto una bellissima sorpresa. Non appena sono rientrata in redazione dallo stadio Euganeo (sono pochissimi metri di strada) e mi sono collegata al nostro sito per continuare a raccontarvi via web quello che avevo vissuto insieme a voi in diretta dalla tribuna stampa, ho trovato, già caricato, il video degli ultimissimi secondi della diretta "Tuttocalcio": quei fantastici secondi in cui l’arbitro Nasca di Bari ha fischiato la fine di Padova-Pro Patria e sono scoppiata a piangere urlando "siamo ai playoff".

Sono sicura che è successo a molti di voi di commuovervi: su Ire non ho dubbi perchè l’ho incontrata all’uscita della tribuna con gli occhi ancora gonfi e la sorella Elena e il papà che la prendevano amorevolmente in giro. Ma penso anche a come avrà reagito Stex, sempre così istintivo e diretto nei suoi commenti, oppure Katia che con il marito vigile urbano mi scrive in Facebook, confidandomi le sue paure e speranze (sportive). Come minimo anche loro una lacrima l’hanno fatta, e, come loro, tanti altri tifosi e tifose che hanno risposto "presente" alla chiamata della squadra e, una volta tanto, non sono rimasti delusi. 

L’attesa è stata lunga: era dal 2003 che i playoff non passavano da queste parti. E, fatalità, di quel Padova faceva parte Emanuele Pellizzaro, che ora è il vice di Sabatini. Il traguardo raggiunto oggi non spazza via del tutto sei anni di delusioni, di soldi buttati in giocatori che non hanno mostrato un decimo della grinta che ha permesso agli attuali biancoscudati di portare a termine una portentosa rincorsa, di madornali errori di valutazione che hanno portato a disastri inenarrabili. Nè cancella la disperazione che abbiamo provato negli anni scorsi quando abbiamo dovuto stare zitti e mangiarcela di fronte allo Spezia e al Grosseto che sono venuti qui da noi a festeggiare la promozione in B al posto nostro.

Ma qualcosa è cambiato.

Se così non fosse, se non fosse davvero speciale questo Padova, se non avesse doti umane straordinarie, se non ci avesse messo il cuore in questo ultimo mese e mezzo, non sarebbe riuscito a fare quello che ha fatto. Portando a casa 16 punti in sei partite e recuperando un disavanzo di ben 7 lunghezze sui playoff. 

Dico di più: se questo Padova non avesse meritato davvero i playoff, il tiro di Melara sarebbe finito dentro al 27′ della ripresa, così come quello precedente di Do Prado. Condannando i biancoscudati, a quel punto quinti a pari punti con la Spal, a rimanere fuori per un altra beffa del destino, ovvero lo scontro diretto a sfavore con i ferraresi. 

Si sarebbe verificata un’altra di quelle situazioni paradossali, incredibili, di quelle che nemmeno se arrivi ultimo a zero punti ci rimani così male.

Il vento è cambiato, ripeto. Ci siamo liberati dei fantasmi, degli incubi e dei gatti neri. Ora la situazione è quella giusta per provare a vivere un sogno, sempre rimanendo con i piedi per terra, per carità, perchè col Ravenna ci aspetta una semifinale da brividi, ma pur sempre credendoci.

Io lo voglio vivere questo sogno. E voi?    

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