I tifosi del Padova non meritavano un finale di campionato così indecoroso e senza orgoglio da parte dei biancoscudati. Arrendersi in questo modo all’Ascoli, dopo che domenica scorsa era andato in scena lo 0-3 in casa della Nocerina e si era detto addio ai playoff nonostante i risultati di Varese e Sampdoria fossero stati esattamente quelli desiderati, è stato come tirare una pugnalata al cuore a chi, alla squadra, ha voluto davvero bene e, nonostante il fallimento dell’obiettivo, era pronto stasera all’ultimo applauso se avesse visto una reazione d’onore. Ma quale onore, ma quale reazione! In tutti è scaturita spontanea solo una gran voglia di prendere tutti a ceffoni!
Tant’è, ormai è finita. Questo campionato passa in cavalleria con un settimo posto, 63 punti e tanti rimpianti su quel che poteva essere e non è stato. Ora urge da parte del presidente Cestaro una profonda riflessione sul da farsi: spendere ancora così tanti milioni di euro per la gestione della società non è proprio più il caso. Giusto tagliare. Giusto ridimensionare. Anche perché, onesta e sincera, in questo momento tutto voglio sentire fuorché che il Padova ingaggerà Maradona e Pelè. Preferisco a mia volta che si riparta da un gruppo di giovani talenti che, opportunamente protetti dalla società e guidati da un gruppetto di senatori, tornino ad entusiasmare la città e ad accendere la voglia di bel calcio. Voglio che il Padova quest’estate sul mercato vada a scovare il nuovo Insigne e il nuovo Immobile. Che porti a casa il nuovo Verratti. Che riporti a casa Mbakogu che è un prodotto del nostro settore giovanile e alla Juve Stabia è due anni che fa bene.
Anche perché, esattamente come la scorsa estate, la squadra andrà rifatta da capo a piedi o giù di lì per la stagione 2012-2013: tanti i giocatori a scadenza (di questi avrei tenuto a occhi chiusi sia Italiano che Bovo e ci avrei pensato bene, nonostante i problemi fisici, prima di perdere il combattivo Cuffa), altrettanti i prestiti e le comproprietà che non si sa come andranno risolte. Se Cestaro vuole ridimensionare i costi non potrà portare a casa 12-13 giocatori dall’ingaggio stratosferico. Quindi meglio cercare nuova linfa vitale per il calcio padovano nella fame di ragazzi forse sconosciuti ma talentuosi. Che possano esplodere a Padova, una volta tanto!
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