“Io ci metto la faccia e difenderò i miei giocatori fino alla morte. Ma non posso entrare in campo con un fucile scarico”.
Ha usato una bella metafora Dario Marcolin, a fine gara, per definire la prestazione senza attributi e cuore dei suoi. E’ vero: il Padova è sceso in campo dimenticandosi di mettere le cartucce nel suo fucile e il risultato è stato che Babacar e i suoi compagni hanno avuto tutto il tempo di preparare le proprie di munizioni e spararle prendendo con calma la mira. Non ci voleva il Real Madrid oggi per avere ragione del Padova: è bastato appunto, un Modena qualunque, con tutto il rispetto per i canarini. Dico di più: ce l’avrebbe fatta anche una squadra di Terza categoria a vincere.
Detto questo, quello che Marcolin forse non ha capito, ma può capitare quando sei troppo dentro ad una situazione e non ne capisci fino in fondo le dinamiche perché ne sei coinvolto in prima persona, è che già martedì col Latina c’erano state le avvisaglie del disastro che sarebbe andato in scena oggi. Si era capito che, rispetto ai battaglieri primi 60′ con l’Empoli di tre giorni prima, la squadra aveva fatto un passo indietro sul piano dell’atteggiamento. O forse Marcolin, che reputo persona intelligente, aveva capito fin troppo e ha provato fino all’ultimo a difendere i suoi, sperando che gli dessero qualcosa in più oggi a Modena, nella partita della vita.
Mi dispiace che, per l’ennesima volta, a pagare sia l’allenatore perché credo che Marcolin, in questi primi mesi, ci abbia messo davvero l’anima. Purtroppo si è ritrovato per le mani una squadra incompleta e indietro di condizione in alcuni elementi fondamentali e ha avuto la sfiga di perdere per infortunio quelli che avrebbero più di altri potuto dargli una mano. L’esonero sembra imminente, anche se la società non ha ancora comunicato nulla.
Chissà chi se la sentirà di prendersi in groppa questo fardello.
In attesa di saperlo, chiudo con un ricordo positivo, tanto per non perdere la speranza: due anni e mezzo fa, a marzo del 2011, dopo aver perso a Cittadella 3-1 (fatalità lo stesso punteggio di oggi), eravamo messi male. Anzi, malissimo. Dopo l’esonero di Calori arrivò Dal Canto e sfiorammo la serie A. Capite perché credo fermamente che possiamo rialzare la testa? Certo allora avevamo El Shaarawy, Ardemagni, De Paula e Italiano. Forse quelli di oggi non hanno lo stesso valore tecnico. Ma di sicuro non sono nemmeno da ultimo posto. E a gennaio le storture del mercato estivo si potranno ben raddrizzare, o no?
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