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FALLITI E MAZZIATI

E’ finita. Ci ho creduto fino all’ultimo che il salvataggio avvenisse, ma niente da fare. Il Padova sparisce. Il Padova non c’è più. Se ne vanno in fumo Nereo Rocco, gli anni gloriosi della fossa dei leoni all’Appiani, le promozioni all’ultimo respiro e le salvezze insperate. 104 anni di storia buttati nel cesso.

Onesta e sincera, come sempre: non so cosa dire, se non che mi viene da piangere. Per il fallimento in sé ma anche per come è maturato. Non auguro neanche a un tifoso del Vicenza di vivere la giornata che abbiamo vissuto oggi noi tifosi del Padova, passando dalle quattro alle cinque volte dal “tranquilli, è tutto fatto, Cestaro paga” al “no, non è fatto niente, Cestaro si è tirato indietro” e viceversa. I bonifici erano partiti, poi dalla Unicomm sono stati bloccati. E il risultato è stato che il tutto è suonato una volta di più come la più sonora e clamorosa delle prese per i fondelli.

Si riparte ora. Da cosa? Dalla passione per il Biancoscudo. Dai ricordi che nessuno potrà strapparci dal cuore. Solo tre anni fa stavamo piangendo per una serie A mancata. Oggi, se va bene, ripartiremo dalla serie D. Come cambiano in fretta le cose.

Ma risorgeremo. Eccome se risorgeremo. E vi garantisco che tra non molto tempo questa parentesi sarà solo un brutto ricordo. Il Padova non muore. Il Padova siamo noi.

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