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IL DIVERTIMENTO E’ ASSICURATO

Mi capita molto spesso, in telecronaca, di scherzare e cercare di vedere la partita di pallone che sto commentando anche con un pizzico di ironia. La situazione in cui mi riesce perfino troppo facile farlo è quando faccio i paragoni con l’anno scorso e con la sofferenza che abbiamo patito ad andare a vedere le partite dell’ultimo Padova in B, specie nella seconda parte del campionato, quando si faceva sempre più chiaro, limpido e incontrovertibile il concetto che non ce l’avremmo fatta a mantenere la categoria così a fatica raggiunta e saremmo miseramente retrocessi. La frase che ripeto più spesso è questa: “L’anno scorso i giocatori in campo avrebbero dovuto dare dei soldi ai tifosi per andare a vederli, non avrebbero dovuto essere i tifosi a pagare il biglietto o a sottoscrivere l’abbonamento. Perché in campo molti di loro facevano letteralmente ‘cavare el core’ e vederli giocare era da star male, altro che da divertirsi”.

Ecco quest’anno sta succedendo l’esatto contrario. Ad andare a vedere il Padova ci si diverte. E così deve essere quando si tolgono dei soldi alla vita quotidiana (specialmente di questi tempi!) e si paga un biglietto per assistere ad uno spettacolo. Che sia un concerto, una rappresentazione teatrale o una partita di calcio, non cambia nulla. Finalmente il pubblico di fede biancoscudata può lasciare lo stadio con il sorriso sulle labbra e l’orgoglio di tifare Padova e non con il fegato ingrossato e la rabbia di sentire che mezza Italia (calcistica) ti prende per i fondelli.

Sarà anche serie D, ma arrivata alla settima giornata ribadisco un altro concetto che mi porto dietro dalla prima: provo molte più emozioni con questa squadra, con questi giocatori, con questo allenatore e con questa dirigenza rispetto a quelle che ho provato nell’ultimo infausto anno di serie B anche quando magari si è vinto in qualche modo qualche partita. Certo arriverà anche il giorno in cui si perderà e bisognerà fare i conti con la sconfitta, con la necessità di rialzarsi in piedi, con l’obbligo di tirare fuori ancora qualcosa in più.

Siamo pronti a tutto. Tutti. Pur di vedere sempre più vivida, chiara e vicina la luce che finalmente è spuntata in fondo al tunnel.

P.S.: per favore, non perdiamo tempo e soprattutto energie positive a constatare che qualcuno dei giocatori che l’anno scorso qui non ha reso secondo le aspettative ora segna a ripetizione e ha ritrovato sè stesso in un’altra piazza. Onestamente non mi arrovellerei il cervello per cercare di capire se è stata più colpa loro che qui non hanno dato quello che dovevano o più colpa di Padova e della società di allora che non li ha messi nella condizione di esprimersi al meglio. Forse è stato un po’ questo e un po’ quello, ma pensarci ora, che siamo ripartiti da zero con una nuovissima dirigenza, non ha alcun senso. E poi  l’invidia detrattiva non porta da nessuna parte. Auguriamo ai “campioni ritrovati” un grande “in bocca al lupo” e pensiamo solo a tenerci stretti con tutto l’affetto possibile i ragazzi che quest’anno finalmente ci hanno restituito l’amore per il calcio!

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