La domenica è stata intensa e memorabile. 6 gol non si vedevano dai tempi di Padova-Cavese del 2008 (ultima partita peraltro di un campionato ormai concluso senza la conquista dei playoff, quindi senza gloria!). Sono stati 6 gol belli, nati da azioni corali. 6 gol segnati da diversi giocatori, qualcuno in campo dal primo minuto, qualcuno subentrato a partita in corso ma desideroso di non divorarsi l’opportunità di fare bella figura con l’allenatore, per metterlo in difficoltà la prossima giornata nella scelta della formazione titolare.
Questo è lo spirito di una squadra vincente. Di un gruppo sano, nei fatti non a parole. E questa è l’unica base davvero fondamentale per puntare a vincere il campionato. Tutto il resto son chiacchiere che si porta via il vento gelido e intenso che ha soffiato oggi a Rovereto.
Aver riconquistato la vetta è una sensazione stupenda. Sei tornato in vantaggio sulla diretta inseguitrice e, se non sbagli più, non ti può raggiungere nemmeno se di gol ne fa otto a partita. Stavolta però il Padova deve dimostrare di aver imparato la lezione: di punti di vantaggio ne ha buttati in fosso 5 perdendo due partite di fila. Non si dovrà commettere due volte lo stesso errore.
Faccio dunque mie le parole finali di Carmine Parlato. “Abbiamo l’esperienza. Abbiamo fatto tesoro che eravamo già primi. Adesso parliamo meno, cerchiamo di lavorare di più e non abbiamo fatto ancora niente”. E invito tutti, me compresa, a tenere i piedi ben piantati per terra. Zitti, e pedalare. Che la strada è lunga e gli ostacoli non mancheranno.
Buona sosta a tutti, appuntamento per la sfida dell’Euganeo contro il Tamai a domenica 8 febbraio.
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