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SEMPLICEMENTE IMMENSI

Al termine della sfida persa a Valdagno contro l’Altovicentino, Davide Sentinelli, con ancora i fumi nelle orecchie per la rabbia di aver ceduto il passo agli avversari in un giorno in cui tanto avrebbe voluto regalare una gioia ai 2.000 tifosi biancoscudati presenti sugli spalti, aveva detto: “Dopo essere stato sconfitto oggi dall’Altovicentino, sono ancora più convinto che siamo più forti noi. E lo dimostreremo”.

Sembrava un rigurgito di rabbia, appunto, una reazione d’istinto in un momento difficile, invece l’Ibra della difesa del Padova era lucidissimo. E i fatti gli hanno dato ragione. Il Padova è riuscito a portarsi di nuovo a più cinque dall’Altovicentino, ritrovandosi in spogliatoio e in campo. E ribadendo una volta di più il concetto che le qualità tecniche dei singoli arrivano fino ad un certo punto. A fare la differenza, ora, è lo spogliatoio. Sano, unito. Dove chi non gioca rosica, com’è normale che sia, ma poi trasforma il suo rammarico in energia positiva per mettere a disposizione dei compagni quello che ha o nello spezzone di partita che gli viene riservato o nella settimana successiva all’esclusione per cercare di far cambiare idea all’allenatore. Per metterlo in difficoltà nelle sue scelte.

Ecco perché oggi Parlato, nel condividere la gioia per la sedicesima vittoria in campionato, ha nominato per primi proprio gli esclusi. Perché senza la loro reazione costruttiva non potrebbe farcela ad arrivare in fondo. Ed è giusto così.

Si può dunque ricominciare a ragionare con cinque punti di vantaggio sull’Altovicentino. Stavolta, ne siamo certi, con la lezione già imparata, non verranno sperperati.

 

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