Rientro oggi dalle ferie. In queste ultime settimane ho scelto di proposito di usare poco il telefono per rimanere in contatto con le notizie biancoscudate, non solo per staccare la spina e godermi il (credo) meritato riposo. Ho deciso di isolarmi un po’ perché, da tifosa prima che da giornalista, avevo paura di rimanerci troppo male a sentire che questo giocatore se ne andava e quell’altro non veniva riconfermato, dopo le grandissime emozioni che TUTTI ci hanno fatto provare l’anno scorso.
Così è stato: mi è dispiaciuto leggere di Nichele, Ferretti, Segato e Zubin, ancor di più di Thomassen, che considero padovano a tutti gli effetti visto che parla il dialetto meglio di me e uno che, soprattutto perché ha giocato poco, ha dato veramente tanto al Padova dentro allo spogliatoio.
Però certe scelte, anche se sono dolorose, vanno fatte. E c’è un direttore sportivo pagato apposta per fare il bene della società e della squadra aldilà di quello che possono provare il suo e il nostro cuore.
L’anno scorso De Poli, appoggiato dalla società e in collaborazione con mister Parlato, ha costruito una macchina praticamente perfetta. Se qualche ingranaggio non ha funzionato alla perfezione peraltro (e può succedere, solo chi non fa nulla non sbaglia mai!) è stato il primo ad alzare la mano, a prendersi la responsabilità delle proprie azioni e a porre rimedio, velocemente ed efficacemente, al problema. Credo che anche quest’anno sarà così. Lui vuole rinforzare il Padova e sta seguendo la sua logica. Molti dei nomi che sono venuti fuori in queste settimane rappresentano quasi una garanzia in Lega Pro, dunque credo che i tifosi possano dormire sonni tranquilli. Se poi in qualche cosa sbaglierà cercherà di porre rimedio, come ha fatto l’anno passato.
Fidatevi. Fidiamoci. Credo stia per nascere un gran bel Padova!
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