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UNA VITTORIA DAI TANTI RISVOLTI

Oggi era necessario solo vincere. In qualunque modo e con qualunque tipo di prestazione, servivano come il pane i 3 punti per riportare un po’ di sereno sopra la testa dei biancoscudati (e dei tifosi) dopo tre settimane di nuvole e ombre.

Il Padova invece non si è accontentato. Oltre al successo, sul piatto ha messo anche la prestazione, il gioco e il cuore oltre l’ostacolo. Restituendo al suo pubblico la sensazione di una squadra che forse non sarà da primi posti assoluti ma non è nemmeno da retrocessione. Il ritorno di Neto ha restituito peso specifico ed esperienza all’attacco, ma anche gli altri interpreti di questa gara si sono mossi molto bene.

Non è sulla squadra, tutta pienamente sufficiente e da elogiare, che voglio soffermarmi in questo post. Voglio piuttosto fare un lungo e meritato applauso al mister. Carmine Parlato. Di cui addirittura qualcuno ha chiesto sconsideratamente la testa in queste settimane additandolo come un allenatore inesperto, non adatto alla Lega Pro, incapace di leggere le partite.

Se c’è una cosa che invece Parlato ha dimostrato oggi è di saperle leggere e pure molto bene le gare. Le sue scelte sono state determinanti, sia all’inizio che a gara in corso, per portare in porto questa vittoria. La formazione iniziale ha lasciato più di qualcuno sorpreso, perché se Giandonato in regia dal primo minuto bene o male se l’aspettavano tutti, l’esclusione di Altinier a beneficio di Bearzotti no. Anche gli ingressi di Bucolo e Petrilli sono arrivati al momento giusto, dettati dalla giusta lettura tattica del momento. Petrilli, poi, ha strappato gli applausi più intensi con due gol da cineteca.

Questo è il Padova che vogliamo. Forte, consapevole, determinato, cinico. Il resto sono solo chiacchiere che si porta via il vento…

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