Nel mio post precedente ho messo come titolo: “I pregiudizi non servono”. Avvertivo un’aria troppo negativa intorno alla società ancor prima che quest’ultima iniziasse effettivamente a lavorare per costruire la squadra che andrà a cercare di essere protagonista in Lega Pro da agosto in poi.
Ora che importanti operazioni sono state portate a termine, direi che il momento dei primi giudizi è arrivato. E, con tutta l’onestà intellettuale di cui dispongo, posso solo dire che non possono che essere positivi. Il direttore generale Giorgio Zamuner ha lavorato seguendo una sua precisa logica, di comune accordo con l’allenatore Brevi e i suoi gusti tattici (lo so, è il modo corretto e più comune di lavorare ma dalle nostre parti non sempre è stato così scontato…) e soprattutto ha portato a casa proprio gli elementi che ha indicato come i suoi preferiti fin dall’inizio. Prima Dettori, poi Madonna, Filipe, Emerson, Tentardini, Bindi e Russo. Non è finita: arriveranno un attaccante e un difensore forti, probabilmente Mandorlini dal Pordenone e un po’ di giovani a completare il tutto.
Non male come inizio, non c’è che dire. Se Zamuner riuscirà a piazzare in uscita i giocatori che non rientrano nei piani con la stessa “agilità” con cui è riuscito ad assicurarsi chi voleva lui in entrata, credo proprio che potremo definirlo una sorta di piccolo “mago” del mercato (sarà proprio questa la parte più difficile del suo compito!). Non basta come garanzia di successo, perché poi il campo a volte sovverte ogni programma anche quando sulla carta sei veramente forte, ma è sicuramente una premessa tranquillizzante. Tant’è che i tifosi, inizialmente un po’ dubbiosi sulla rivoluzione operata nell’intera area tecnica, stanno ora manifestando segnali di timido ma autentico entusiasmo.
E’ presto per esaltarsi, me ne rendo conto. Anche perché, ribadisco: il campo è bastardo e spesso rende merito a squadre sulla carta più deboli. Ma quando si vede una società operare in modo serio e logico si può almeno fare spazio nel proprio cuore da tifoso a un po’ di ottimismo sulla buona riuscita della prossima stagione. Se poi a questa serietà corrisponderanno una ritrovata “compattezza interna” capace di durare nel tempo e il gruppo, ampiamente rinnovato, riuscirà a cementarsi come si deve, allora forse si potrà davvero fare le cose fatte bene.
Intanto accontentiamoci di questa buonissima premessa. Cosa non da poco.
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