Il Padova fa ancora fatica a manovrare palla. Ad evitare errori individuali evitabilissimi. A sviluppare un gioco che possa in qualche modo appassionare i tifosi, in cui i giocatori si ritrovano a memoria passandosi la palla senza per forza doversi guardare negli occhi per capire se il compagno ha fatto il movimento giusto.
Questo è un aspetto sul quale Oscar Brevi sa che deve lavorare ancora molto (ed è un aspetto che lo fa pure parecchio incazzare!). Non serve nemmeno dirglielo perché è la prima cosa che anche stavolta in sala stampa ha puntualizzato nell’analisi della partita. Il rientro di Neto Pereira, che oggi ha illuminato a giorno l’Euganeo nei pochi minuti disputati a distanza di un mese e mezzo dall’intervento al ginocchio, giocherà senz’altro un ruolo importante in questa strada, più di quanto stia facendo (non me ne voglia) Filipe, che è stato additato da sempre come un giocatore in grado di fare la differenza nel 3-5-2 di Brevi ma che fino a questo momento, per mille motivi, non è riuscito ancora a farla.
La vittoria sulla Feralpi però ha consegnato alla tifoseria una certezza: questa squadra ha carattere ed è stato proprio il suo allenatore a saperglielo trasmettere, sul più bello che tutti si aspettavano che i giocatori gli avrebbero voltato le spalle. La reazione di oggi dopo il gol della Feralpi è stata imponente. Da grande squadra. Se arriva il gioco, siamo veramente a cavallo. Speriamo che le due trasferte di Parma e Venezia ci regalino qualcosa in più sul campo oltre che in termini di punti in classifica.
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