Aver perso oggi contro il Pordenone fa male. Tanto male. Ma la delusione non arriva dalla prestazione del Padova che, esattamente come ha fatto in tutte le partite post San Benedetto, ha messo in campo tutto sé stesso. Con pregi e difetti, ma tutto sé stesso. Appena l’arbitro ha fischiato la fine di questa partita mi è saltato subito in mente il monologo che venerdì sera, ad una trasmissione televisiva, ha fatto la ballerina Heather Parisi, ormai non più giovincella ma sempre molto autentica. “Questa è la mia faccia e ce l’ho sempre messa tutta in ogni situazione. Quando ho sorriso l’ho fatto con ogni singolo muscolo, quando ho pianto pure, anche quando le lacrime lasciavano solchi incredibili. E non rimpiango alcun segno del tempo perché mi ha portato dove sono ora”. Più o meno questo il senso del suo discorso, che ho apprezzato tantissimo.
Ecco il Padova di adesso è un po’ così: a volte mostra qualche “ruga”, qualche difetto (in fin dei conti quando si prendono 4 gol in una singola partita, qualcosa dietro si sarà pure sbagliato, no?), qualche limite ce l’ha, ma è maledettamente autentico. E ha un carattere che anche oggi mi ha sorpreso in positivo. Dopo il 4-1 di Berrettoni, credevo anche io fosse finita. Non i biancoscudati che invece hanno sfiorato una rimonta incredibile.
Il Pordenone ha fatto una signora partita per 70/75 minuti (come ammesso dallo stesso allenatore dei ramarri Bruno Tedino, grandissimo signore e intenditore di calcio) ma la reazione del Padova è stata quella di una grande squadra. E ha spaventato la capolista, eccome se l’ha spaventata. Oggi si è dunque capito che forse non siamo da primo posto (ma forse anche sì, con qualche distrazione di meno…) ma nemmeno da settimo-ottavo. Lì in alto ce la possiamo giocare con tutti.
Con questa consapevolezza si deve andare avanti. Alla fine del girone d’andata non manca molto, credo che a fine anno non potrà che aumentare ancor di più (la consapevolezza).
P.S.: il Pordenone è davvero un’ottima squadra. Non aveva certo bisogno di una direzione arbitrale come quella di oggi per vincere a Padova. Dopo aver visto il fuorigioco inesistente fischiato a Neto e il rigore non dato a Germinale ho capito una volta per tutte che il direttore di gara ha avuto decisamente una pessima giornata… Capita. Si rifarà senz’altro alla prossima.
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